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domenica 29 settembre 2019

Andrés, un tedesco vittima di false accuse che ha trascorso in carcere preventivo 22 mesi



Ho incontrato Andrés per la strada del “barrio” in mezzo alle pozzanghere delle piogge torrenziali di ieri sera. Erano anni che non lo vedevo. Classe 1951, una vita che è a Santo Domingo.  Ha trascorso 22 mesi nel carcere bolgia di La Victoria dove si è ammalato ed è sopravvissuto per puro caso. Alla base di tutto, una denuncia per pornografia infantile, poi mutata in sfruttamento della prostituzione minorile. Non sono state trovate prove e non ci sono state testimonianze contro di lui, ma il processo non arrivava mai a sentenza.
Andrés sostiene che ci fosse di mezzo tanta corruzione, che qualcuno volesse il suo appartamento. Ma Andrés è in affitto. Non glielo credevano e le cose sono rimaste nel solito limbo che è in realtà una condanna a morte se si è anziani.
E’ sempre vissuto da solo, non ha nessuno. Eppure i suoi vicini di casa e conoscenti dominicani non gli hanno fatto mai mancare il loro aiuto. Periodicamente gli arrivavano in carcere delle somme raccolte tra di loro, chi contribuiva con 500 chi con 1000 pesos. In carcere qui tutto costa, anche l’acqua potabile.
Una ragazza haitiana 23enne non ha mai smesso di fargli visita e forse Andrés è sopravvissuto grazie a lei. “La sposerai?” Gli ho chiesto. “E’ troppo giovane, ma ho bisogno di una donna, non posso rimanere da solo”. “Beh, gli ho detto,  “presentamela allora, fammi conoscere questa ragazze, è una persona valida che va tenuta presente”. Dove la trova una così? E poi se gli ha salvato la vita sarebbe giusto ricompensarla. Cercarsi un’altra donna e pensare che possa essere altrettanto disinteressata e buona è una sfida alla buona sorte.
L’ambasciata tedesca non lo ha mai abbandonato. “Non è vero che non hai una famiglia. La tua famiglia siamo noi”, gli continuavano a dire.
A risolvere il tutto è stata, infatti, una lettera dell’ambasciatore indirizzata al Ministero degli Affari Esteri. Si è arrivati quindi a sentenza e ora Andrés è in libertà. Tanta fortuna nella sfortuna. Altri devono marcire in galera. Non c’è pietà per nessuno, men che meno per stranieri innocenti ma squattrinati.
Forse Andrés tornerà in Germania. Lo stato lo accoglierà mettendogli a disposizione un appartamento di 52 mq e 2000 euro una tantum per l’acquisto di elettrodomestici nonché una pensione mensile di 500 euro. La prospettiva è allettante… Al suo posto non ci penserei due volte!