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mercoledì 11 settembre 2019

Il Sì del MAIE alla fiducia, un voto in sordina



Non è stato facile scoprire che Ricardo Merlo presidente del MAIE aveva optato per dare la fiducia al nuovo governo. Nemmeno Italia-Chiama-Italia ne ha parlato eppure è il giornale più vicino al senatore italo-argentino.
Comunque la notizia da me pubblicata si è diffusa a livello mondiale in un baleno ed ha lasciato perplessi gli attivisti del MAIE, soprattutto in Europa. Vogliono chiarimenti, sono in subbuglio… “Il Sì è stato solo il motivo per rimanere a galla, per mantenere la poltrona? Se è così, non lo digerisco. I coordinatori MAIE EUROPA esigono una risposta ben dettagliata.” Si legge nel muro di Facebook di un importante coordinatore MAIE europeo.
Al riguardo il consulente politico del MAIE, Gian Luigi Ferretti sostiene che: “ Per contare bisogna essere nella sala di comando”.
Sala di comando di un governo PD…
Questo governo è una coalizione tra un partito, il PD, e un insieme eterogeneo di inesperti soggetti piazzati lì dagli elettori populisti conquistati dalla retorica di Grillo, Di Maio e Di Battista. Se ora che il governo deve ancora partire esiste una quasi coalizione sbilanciata a favore del PD per il fatto che il premier appartiene a quello schieramento, e non lo sapevamo, tra poco l’omogeneità sarà totale, previa la defenestrazione di Di Maio, degradato a deputato semplice. Una strategia già in esecuzione da parte di Grillo e di Conte. Siamo in presenza quindi in realtà di un nuovo governo PD che durerà fino alla scadenza della legislatura.
Merlo e Ferretti hanno visto giusto. Una poltrona fino alle prossime elezioni vale bene la fiducia. Ma, questa poltrona, gliela daranno? Se lo chiede anche più di qualche coordinatore MAIE.
Il PD però è il nemico giurato della rete diplomatica che mette sempre in secondo piano per favorire la cooperazione internazionale dove vanno a finire quasi tutti i fondi stanziati al MAECI e dove c’è anche trippa per gatti per i funzionari vari, tante società offshore, tanti pagamenti in contanti in paesi tra i più corrotti del mondo. A pensar male ci si azzecca sempre!
L’estero è un feudo del PD.
Il MAIE ha appoggiato quindi con il suo voto il ritorno del PD al governo. E se per la rete diplomatica non ci si può attendere niente di buono, con Merlo o senza Merlo come sottosegretario, ad altri livelli lo scopo del PD è fare proprio scomparire la figura del cittadino italiano residente all’estero, innanzitutto, approvando lo ius sanguinis, riducendo la trasmissione della cittadinanza alla seconda generazione e infine non erogando i servizi consolari e costringendo i nostri connazionali a naturalizzarsi nei paesi di residenza.
Merlo ha voluto mantenere la sua poltrona. Lo ha fatto a fin di bene? Una tesi difficile da sostenere. Il ritorno del PD al governo può solo recare danno alla comunità italiana residente all’estero con Merlo o senza Merlo.