Chapeadora o chapiadora
Un neologismo che fa parte dello slang urbano dal 2014. In
quell’anno è stata la parola più usata e sulla quale più si è discusso nella
Repubblica Dominicana. Le sue origini sono precedenti con ogni probabilità e
sono legate al tosaerba, la “chapeadora”. È per questo che un suo calzante
sinonimo è “peladora” o tradotto letteralmente “spellatrice”.
Alla diffusione della parola è legata la canzone “Ya tengo
una jeva” (Ho già una ragazza) nella quale il cantante di merengue urbano Chimbala
esordisce con la frase “Que lo que chapeadora?”
Se vogliamo una definizione breve del termine vengono
chiamate chapiadoras le donne che si dedicano a spillare denaro agli uomini, a
chiedere in continuazione, a fare spendere in un modo o nell’altro l’uomo che
le accompagna, e possono essere anche tanti contemporaneamente, secondo lo
stile del tosaerba dal quale proviene la parola.
Diversamente dalle prostitute, le prestazioni sessuali non
sono sempre in gioco e spesso non ci si arriva. Vengono insinuate magari, ma il
più delle volte non si verificano.
La vittima della chapiadora può benissimo anche essere suo
marito o il suo fidanzato di turno. In questo caso le tecniche sono diverse.
L’importante è spillargli quattrini, tanti e nel minor tempo possibile.
La parola è stata coniata da poco ma l’usanza è antica in
una determinata fascia sociale dominicana.