Il mutuo consenso e l’incompatibilità di carattere:
le ragioni più frequenti nei divorzi della Repubblica Dominicana
La legge 1306 bis contiene otto motivazioni per le
quali il divorzio può essere richiesto nella Repubblica Dominicana, ma le
statistiche mostrano che solo due sono quelle invocate in giudizio da uno dei
coniugi quando vuole porre fine al matrimonio: l'incompatibilità di carattere e
il mutuo consenso degli sposi.
Su 364.672 divorzi pronunciati negli ultimi 20 anni,
in 191.504 è stata addotta la motivazione del mutuo consenso (52,5%) e in
173.138 l'incompatibilità di caratteri (47,4%). In 30 casi non è stata specificata
la motivazione del divorzio.
Oltre a questi due motivi, la normativa prevede che
le coppie divorzino adducendo altre sei motivazioni: l'assenza di uno dei
coniugi, l'adulterio, una condanna penale, gravi abusi o lesioni, l'abbandono
volontario della propria casa da più di due anni e l’alcolismo o il consumo
abituale o smodato di sostanze stupefacenti.
Per quanto riguarda il mutuo consenso, la normativa
che regola il divorzio indica che questo "giustifica sufficientemente che
la convivenza è insopportabile per la coppia". Stabilisce come requisito
per invocare il divorzio consensuale che la coppia abbia più di due anni di
matrimonio e meno di 30. E che l'uomo abbia almeno 60 anni e la donna 50.
Quanto all'incompatibilità di carattere, prevede che
essa debba essere giustificata da fatti la cui entità, come causa di infelicità
dei coniugi e di turbamento sociale, sia sufficiente a motivare il divorzio.
I dati sui divorzi prodotti tra il 2001 e il 2020
sono stati pubblicati dall'Ufficio nazionale di statistica (ONE), sulla base
delle informazioni fornite dagli uffici dello stato civile, dipendenze della
Commissione elettorale centrale (JCE).
Nel 2020 è stato registrato il minor numero di
sentenze di divorzio degli ultimi 20 anni, con 12.553.
In questo periodo i tribunali sono rimasti chiusi
per diversi mesi a causa della pandemia di Covid 19, quindi il calo è da
attribuire a quel fattore, non essendovi possibilità di avviare azioni legali.
Questo si evince anche dai casi registrati nella
prima metà del 2021, in cui nonostante il Paese sia rimasto in stato di
emergenza a causa della pandemia, i tribunali hanno funzionato.
Nei primi sei mesi i divorzi hanno già raggiunto la
cifra di 13.426, secondo le statistiche della Direzione nazionale del registro
civile, fornite attraverso la Direzione delle comunicazioni della JCE. Ciò
significa che quest'anno sono stati depositati 873 divorzi in più rispetto a
tutto il 2020.
La media annuale dei divorzi è 18.333. Ma il record
è del 2019 con 26.115.
Le domande di divorzio sono depositate davanti ai
tribunali della famiglia e le sentenze definitive devono essere trascritte
negli uffici dello stato civile della JCE entro il termine di due mesi dalla
pronuncia, in virtù della legge 1306bis.