Il pubblico ministero del processo Odebrecht aveva chiesto sette anni di reclusione per Conrado Pittaluga, l’avvocato Italo-dominicano di origini genovesi. Un testimone giunto dal Brasile per deporre nel processo lo aveva segnalato come uno dei percettori delle tangenti insieme ad Angel Rondón e al politico Victor José Díaz Rúa per i quali erano stati richiesti 10 anni di reclusione.
L’avvocato e notaio Conrado Pittaluga Arzeno in linea paterna discende da Salvatore Pasquale Pittaluga Marzano arrivato nella Repubblica Dominicana nel 1870 e originario di Sampierdarena in provincia di Genova e in linea materna da Sebastiano Arzeno proveniente da Zoagli sempre in provincia di Genova nella prima metà dell’800.
L’oriundo professionista era accusato di consulenza legale e societaria finalizzata alla ricezione di tangenti e di aver sottoscritto contratti di servizi giuridici simulati con la “Constructora Norberto Odebrecht” e costituito società off-shore con conti bancari a lui intestati sui quali Odebrecht avrebbe depositato delle somme destinate all’ex ministro dei Lavori Pubblici Victor José Díaz Rúa.
Per queste accuse l’avv. Pittaluga Arzeno era stato accusato del reato di lavaggio di attivi e di arricchimento patrimoniale illecito. Il genovese di origine avrebbe fornito consulenza giuridica allo scopo di evitare le conseguenze penali delle azioni di Díaz Rúa.
Solo Ángel Róndon, l’intermediario tra la ditta brasiliana e i politici e Victor Díaz Rúa, l’ex ministro dei lavori pubblici sono stati condannati. Il primo a 8 anni e il secondo a 5. Resteranno però in libertà perché il tribunale si è rifiutato di mandarli in carcere.