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sabato 23 giugno 2018

Il servizio Prenota Online è una catastrofe, lo dice il principale sindacato della Farnesina e si auspica un cambiamento della filosofia esistente dei consolati



La Confsal Unsa Esteri ha scritto una lettera aperta al sottosegretario agli esteri, senatore Ricardo Merlo. Di rilievo è un po’ tutto il contenuto della lettera perché si tratta senza ombra di dubbio di una critica alla gestione passata del MAECI.
Per noi sono particolarmente interessanti le considerazioni sul servizio Prenota Online e sulla filosofia dell’esistenza dei consolati:

Prenota Online: una catastrofe
Il sindacato riferisce all’on. Merlo che ritiene che il Servizio Prenota Online debba definirsi come una catastrofe. L’avevamo capito anche noi nel nostro piccolo.
Il servizio Prenota Online non soddisfa nessuno, risulta macchinoso, difficilmente accessibile alle persone anziane e arbitrario nella messa a disposizione di date prenotabili. Non sfrutta al massimo le risorse della sede diplomatica come si vuole dare a intendere. Una percentuale elevata di utenti prenotati di solito non si presenta.
La nostra ambasciata in qualche modo ha cercato di ovviare all’inconveniente dell’assenza dei prenotati, stabilendo una procedura di riconferma pochi giorni prima dell’appuntamento, ma non basta. Altrove in Sud America si parla di intermediari che lucrano sugli appuntamenti.
La nostra comunità di Santo Domingo si augura un ritorno all’ambasciata aperta. Del resto è così che operano le ambasciate di paesi paragonabili per importanza al nostro. Come richiesta non sembra eccessiva.

Filosofia dell’esistenza dei consolati
la Confsal Unsa Esteri richiede all’on. Merlo di contribuire a cambiare la filosofia dell’esistenza dei consolati.
Questi secondo il sindacato dovrebbero tornare ad essere postazioni di difesa e di tutela delle collettività italiane. Il personale dovrebbe essere ben preparato attraverso idonee misure formative per far fronte alle esigenze tradizionali e moderne dei nostri connazionali all’estero.
Attualmente ad esempio stiamo assistendo nella Repubblica Dominicana a una campagna a tutto campo della nostra ambasciata per promuovere l’immagine dell’Italia con l’occasione del 120esimo anniversario dell’instaurazione delle relazioni diplomatiche tra l’Italia e la Rep. Dominicana. Si intende organizzare 120 eventi in un anno. Praticamente uno ogni tre giorni.
È ovvio che ciò comporti un dispendio di tempo, quello dei nostri funzionari, e l’utilizzo di risorse finanziarie del ministero. La nostra comunità ha accolto con freddezza l’iniziativa anche perché l’erogazione dei servizi consolari pur essendo migliorata non si può ritenere ancora normalizzata, essendo necessari non meno di tre mesi per il disbrigo di qualunque pratica.
Questo tipo di iniziative comunque è all’ordine del giorno nelle nostre sedi diplomatiche a livello mondiale. Si tratta di un retaggio della gestione uscente.
Al riguardo la Confsal si esprime così:
«È ora di rivedere il ruolo di consoli fino ad ora impegnati prevalentemente nella cosiddetta difesa dell’immagine del Paese sotto forma dell’ennesima “settimana della cucina italiana” o “serata del libro italiano” o “pomeriggio della scienza italiana”. Insomma, i connazionali hanno bisogno all’estero di servizi veloci ed efficienti, di tutela e di sostegno, tutto il resto è delegabile. I servizi dello Stato non lo sono».
Molta carne sul fuoco per il nuovo sottosegretario. Siamo fiduciosi che saprà prendere le migliori decisioni e che finalmente usciremo dal pantano nel quale ci troviamo.
L’impegno dell’onorevole Merlo per quel che riguarda le pratiche consolari è chiaro: la durata per il disbrigo in ogni caso non deve superare i trenta giorni!