Nel 1987 con decreto ministeriale del governo
italiano la sede della nostra ambasciata di Santo Domingo è stata denominata
Villa Angiolino Vicini. Si è voluto così ringraziare il donatore dei terreni
sui quali poi sono state costruite la sede operativa dell’ambasciata in via
Rodríguez Objío e la residenza dell’ambasciatore in via Rafael Augusto Sánchez
nell’esclusivo rione Naco. Esiste ancora un altro terreno nelle vicinanze del
viale Máximo Gómez sul quale non risulta costruito ancora niente.
Angiolino Vicini Trabucco, nato nel 1880 anche lui
come il suo famosissimo zio Giovanni Battista a Zoagli nei pressi di Genova arrivò
nella Repubblica Dominicana nel 1894, quindi all’età di 14 anni. Nel 1898
Angiolino ha donato i tre terreni summenzionati al Regno d’Italia, agevolando in
tal modo l’instaurazione delle relazioni diplomatiche tra i due paesi. A titolo
di gratitudine il governo italiano ha dato il suo nome alla sede
dell’ambasciata ed egli viene ora, in occasione del 120esimo anniversario, ricordato
con deferenza e rispetto dalla nostra collettività. Aveva 18 anni al tempo
delle donazioni ed è difficile pensare che il suo ricchissimo zio non avesse in
qualche modo partecipato anche lui a questo atto di generosità patriottica.
Della vita di Angiolino trapela poco dalla rete. Si sposò
a Santo Domingo con Dilia Ariza Lapuente con la quale ebbe 6 figli: Jose Delio,
Celeste Elena, Fiume, Italia Nettina, Franz Augusto e Teresa Clara.
Angiolino Vicini è deceduto a Santo Domingo nel
1960.
Il nome di Angiolino Vicini è legato allo sviluppo
di Boca Chica, al quale ha contribuito anche suo cugino il filantropo Juan
Bautista Vicini Perdomo che è stato presidente della Repubblica Dominicana dal
1922 al 1924.
Tra il 1920 e il 1930 Angiolino Vicini ha acquistato
a Boca Chica grandi appezzamenti di terra, convertendosi in uno dei maggiori
latifondisti della zona e realizzando molte infrastrutture basiche per lo
sviluppo della comunità, come ad esempio il tracciato delle strade, gli
allacciamenti elettrici, il parco, la chiesa e le case intorno al parco.
Una delle sue figlie, Celeste Elena sposò Carlos
Federico Rodríguez Jímenes i quali procrearono tra gli altri anche Guillermo
Rodriguez Vicini, avvocato notaio, socio della Casa de Italia e uno degli
artefici della riapertura della nostra ambasciata.