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sabato 23 giugno 2018

Intervista all’ANSA del sottosegretario Merlo: miglioramento dei consolati, rilascio passaporti, pratiche consolari da sbrigare in non più di 30 giorni.




Rafforzare il ruolo degli italiani all'estero
Il miglioramento dei consolati: un obiettivo primario per il senatore Merlo
Il senatore Ricardo Merlo si è assunto la sfida di "lavorare sui problemi reali" degli italiani all'estero come sottosegretario agli esteri.
Merlo, nato a Buenos Aires, è il fondatore del Maie (Movimento Associativo Italiani all'Estero) ed è un parlamentare italiano eletto dal 2006 nella circoscrizione Sud America, la seconda maggiore circoscrizione elettorale italiana delle quattro esistenti. "È la prima volta che un governo affida la politica relativa agli italiani all'estero a un italiano che proviene dall’estero, sembrerebbe molto ovvio, ma nessuno lo ha fatto prima", ha detto Merlo all’ANSA nel salotto di casa sua, prima di iniziare questo martedì il suo lavoro nella Farnesina.
Con questa scelta il governo di coalizione della Lega e del M5S fa la differenza rispetto al passato per occuparsi dei circa cinque milioni di italiani che vivono oltre confine. Un'occasione storica da sfruttare con decisioni politiche e risorse adeguate.
“Inizieremo a lavorare sui problemi reali della cui esistenza siamo consapevoli, non dobbiamo individuarli perché li conosciamo e ora cercheremo di risolverli", ha detto Merlo.
La delega per affrontare gli interessi dei connazionali all’estero è sempre esistita, ma "veniva assegnata a chi non era stato eletto all’estero e questa si aggiungeva ad altre di cui l’assegnatario era già in possesso".
“Per me si tratta di una responsabilità, non è solo un'altra delega come per altri in precedenza e ci lavorerò a tempo pieno", ha promesso il senatore del Maie.
Tra i capisaldi della sua amministrazione c’è il miglioramento dei servizi consolari, in particolare il rilascio del passaporto, e la rimozione del divieto della trasmissione della cittadinanza per via materna anteriormente al 1948 nonché la promozione della cultura e della lingua.
"La rete consolare è fondamentale per noi, i problemi non si risolvono da un giorno all’altro, ma il disbrigo di una pratica non deve richiedere più di 30 giorni".
Infatti, il suo primo viaggio sarà nei prossimi giorni a Londra, dove attualmente sussiste "un caos con i passaporti, vedrò cosa sta succedendo e spegnerò quell’incendio".
Merlo ha sottolineato che bisogna "trovare il modo di sistemare la situazione dei consolati più critici: Londra, Buenos Aires, Rosario, San Paolo, Curitiba. Non è possibile che si verifichino in alcuni casi ritardi di un anno."
“Chiediamo a tutti di avere pazienza, di concederci un po'di tempo", ha detto il legislatore, aggiungendo che "lavoreremo per gli italiani all'estero con tutta l'energia e avvalendoci della grande esperienza acquisita attraverso gli anni".
Merlo ha dichiarato che vuole "porre fine alla discriminazione" nei confronti delle donne a cui è impedito di trasmettere la cittadinanza perché si sono sposate prima del 1948 con uno straniero. "Vogliamo farlo con una legge", ha sottolineato.
Tra gli obiettivi c’è anche quello di "aumentare il più possibile le risorse per promuovere la cultura e la lingua italiana" e ha sostenuto che "difenderemo la stampa italiana all'estero.
Dopo aver parlato con il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi ha riferito che "vogliamo sostenere l'accordo tra il Mercosur e l'Unione Europea. Ci sembra fondamentale per agevolare l’avvicinamento con la regione". Ma ha sottolineato la posizione "diversa" della Francia, che "deve essere convinta" a sottoscriverlo.
Alla domanda circa il costo di 300 euro della pratica di richiesta di riconoscimento della cittadinanza, Merlo ha ricordato che a suo tempo ha votato contro quella legge e ha ammesso che la cifra è troppo elevata per gran parte degli aventi diritto.
"Ci sono paesi come il Venezuela dove 300 euro non se li può permettere praticamente nessuno e l'Argentina, se l’andamento economico continua così, va su quella strada", ha riferito. Secondo lui, "la cosa peggiore è che il 70%" di quel denaro rimane a Roma, invece di "essere devoluto ai consolati" per "migliorare i servizi e assumere personale amministrativo".
"Studieremo il problema. È sempre difficile togliere una tassa", ha ammesso Merlo, aggiungendo che, se non potrà essere eliminata, la si dovrà rendere "progressiva in base al PIL pro capite di ciascun paese o si dovrà stabilire che il 100% degli incassi rimanga ai consolati".
"Se il governo durerà cinque anni, ci auspichiamo di essere in grado di avanzare ogni anno su uno di questi problemi in modo che si noti un miglioramento", e ha aggiunto, "Su questo impegneremo tutte le nostre energie".