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mercoledì 27 giugno 2018

Incontro dell’ambasciatore Canepari con la comunità italiana di Boca Chica



Ieri con inizio alle ore 14:30 nel Boca Beach Residence si è svolta la riunione . Erano presenti  il presidente del Comites, Paolo Dussich e i consiglieri Angelo Viro e Flavio Bellinato. Hanno assistito alla riunione tra gli altri l’ex senatore Giuseppe Visca, Ivo Bellaccini, Cesare Agliodo, Corrado Mancini, Vittorio Accolti Gil Vitale e altri.
La riunione è stata organizzata e voluta dal Comites. Boca Chica infatti pur essendo una cittadina molto rappresentativa per numero di iscritti AIRE e avendo anche legami storici con l’Italia non era stata ancora visitata ufficialmente dall’ambasciatore dopo un anno dall’assunzione del suo incarico e dopo numerose visite ad altre località sparse nel territorio.
Ricordiamo che si può dire che i fondatori di Boca Chica sono due italiani, uno nativo di Zoagli, Angiolino Vicini, tra l’altro anche donatore dei terreni su cui sono state costruite la sede dell’ambasciata e la residenza dell’ambasciatore, e l’altro, suo cugino Juan Bautista Vicini, oriundo, che è stato anche presidente della Repubblica Dominicana e che è sempre vissuto a Boca Chica.
Vista dai social la riunione non ha comportato delle sostanziali novità. “Speravo”, sostiene Ivo Bellaccini, “che il vento del cambiamento che tira a Roma avesse spalancato le porte del consolato di Santo Domingo, invece tutto rimane chiuso e dobbiamo risolvere ancora i nostri problemi con il Prenota Online.”
In effetti era partita proprio da Boca Chica un’iniziativa decisa per far ritornare l’erogazione dei servizi consolari alla normalità secondo lo standard delle ambasciate di paesi paragonabili al nostro per importanza economica a livello mondiale. Il servizio Prenota Online del resto non soddisfa nessuno e si trova attualmente nell’occhio del ciclone. Persino il sindacato al quale aderisce la maggior parte dei dipendenti della Farnesina lo ha definito una “catastrofe”.
Sono emerse anche le difficoltà cui va incontro l’utenza per ottenere un appuntamento. Al riguardo il dott. Canepari ha sostenuto che i servizi sono prenotabili telefonicamente o per e-mail. Vedremo! Ci attendiamo che questa affermazione venga confermata dai fatti anche se per la verità sembra molto improbabile che si riesca ad avere un appuntamento con queste modalità.
È stato trattato anche un altro tema che sta a cuore in particolare ai pensionati residenti nella Repubblica Dominicana e cioè quello della detassazione delle pensioni. L’ambasciatore ha liquidato l’argomento con le seguenti parole: “È una questione romana!”
In realtà sappiamo che le pensioni non vengono detassate perché non sussiste una convenzione contro la doppia imposizione tra l’Italia e la Repubblica Dominicana. E questa non esiste perché di fatto ritenuta inutile visti i sistemi impositivi completamente diversi dei due paesi. In ogni caso bisogna tener conto che nella Repubblica Dominicana le pensioni sono esenti dalle imposte e quindi anche nell’ambito di una convenzione tra entrambi i paesi non potrebbero essere detassate. Sembrava che questo aspetto fosse sfuggito ai richiedenti la detassazione. Invece no e c’è qualcuno che si sta dando da fare per far assoggettare nella Rep. Dominicana il reddito pensionistico a un’imposta del 5%. “Attenzione” dice Antonio Fiore, “che poi ci ritroveremo a pagare le imposte in entrambi i paesi”. Difatti la possibilità che venga stipulato un accordo contro la doppia imposizione tra l’Italia e la Repubblica Dominicana è remota proprio a causa della sostanziale diversità dei sistemi impositivi.
Altri connazionali presenti alla riunione sono dell’idea che “l’unica cosa che nessun ambasciatore potrà risolvere è il discorso pensioni. Invece tutte le altre cose di cui si è parlato le può fare se le vuole fare”. La comunità di Boca Chica non ritiene comunque di rinunciare a una normalizzazione dei servizi con attenzione allo sportello a seguito di presenza fisica e non di prenotazione.
“Una cosa degna di nota”, sostiene Vittorio Gil Vitale, “che è venuta fuori dalla riunione è che pare che il municipio di Boca Chica voglia dare all’ambasciatore un ufficio per metterci una rappresentanza. Magari se non vuole metterci un consolato (onorario) può metterci uno del Comites”.
Una riunione quindi dalla quale non è emerso niente di nuovo, se si esclude la novità della prenotazione online tramite e-mail e per via telefonica, e che conferma la volontà della comunità di un ritorno all’erogazione presenziale dei servizi consolari.
Se vogliamo si è chiusa con un ottimo rinfresco secondo le testimonianze dei presenti e con un’incognita da chiarire: cosa si intende per rappresentanza consolare a Boca Chica, quali sono i tempi presumibili in cui questa sarà attuata e con quali compiti.