Si verificano con frequenza morti improvvise di turisti italiani
relativamente giovani. Del resto con circa 100.000 turisti che trascorrono le
loro brevi ferie nella Repubblica Dominicana è naturale che ci siano fra di
loro dei decessi, fa parte delle regole dei grandi numeri.
Il problema comunque non riguarda solo i turisti: il medico forense Sergio Sarita
Valdez, nostra vecchia conoscenza, visto che fa sempre le autopsie dei nostri
connazionali, recentemente ha rilasciato delle preoccupanti dichiarazioni in
merito alle morti improvvise, lanciando l’avvertenza che esiste attualmente
un’epidemia di questi decessi nella Repubblica Dominicana.
Nei casi di persone di giovane età secondo il medico forense ciò è dovuto
all'uso di droghe e stimolanti sessuali. Ha menzionato anche le sostanze inalate
attraverso la hooka.
Per quel che riguarda i turisti, i fattori di rischio aumentano
vertiginosamente. Innanzitutto c'è la differenza di fuso orario e non tutti
reagiscono allo stesso modo. Il primo fattore di stress è quindi il jet lag.
Il jet lag è una condizione medica caratterizzata dalla presenza di un
insieme di sintomi che si verificano quando si attraversano vari fusi orari (di
solito più di due), come avviene nel caso di un lungo viaggio in aereo. Dall’Italia
alla Repubblica Dominicana nell’orario estivo ce ne sono ben sei!
L’orologio biologico presente all’interno dell’organismo è in grado di
influenzare il ritmo sonno-veglia, così come i ritmi circadiani relativi a:
appetito,
digestione,
abitudini intestinali,
produzione di urina,
temperatura corporea,
pressione del sangue.
Viaggiando attraverso fusi orari diversi il meccanismo si inceppa e, prima
di ritrovare un corretto equilibrio, possono comparire disturbi come:
affaticamento durante la giornata,
senso di malessere,
difficoltà nel rimanere vigili,
problemi gastrointestinali.
Si stima indicativamente che, per ogni fuso orario attraversato, ci voglia
almeno un giorno per riprendersi dal jet lag. Quindi venendo dall’Italia ce ne
vogliono sei
Al jet lag si aggiungono tutta una serie di altri fattori di rischio dovuti
al desiderio di sfruttare appieno la breve durata delle ferie: il cambiamento
radicale dell’alimentazione e dell’idratazione, la diminuzione delle ore di
sonno, l’ingestione di bevande alcoliche, il fumo, la maggiore attività
sessuale magari coadiuvata da stimolanti, ecc.
Il dott. Sarita Valdez ha osservato riferendosi in generale al problema che
le abitudini alimentari sono cambiate e che la gente si nutre di molti
carboidrati e grassi saturi che hanno effetto sul colesterolo e sul sangue,
formando coaguli che in qualsiasi momento originano una trombosi coronarica che
causa la morte: "Nel nostro paese, per morti improvvise si intendono quei
decessi che sorprendono una persona "apparentemente" in buono stato
di salute e che improvvisamente stramazzano morte o vengono trovate morte nelle
loro case, nel letto e persino in una scrivania. Queste sono tipologie di
decesso che si stanno verificando sempre più spesso".
Occhio quindi a non strafare. Il turista deve
prendersi le cose con calma senza esagerare, badando ad una sana e nutriente
alimentazione e a riposo notturno adeguato. Per combattere il jet lag niente di
meglio che esporsi al sole. Lasciar passare qualche giorno prima di iniziare
con il divertimento a tutte le ore è poi una precauzione molto azzeccata. In
fondo è come scaldare i motori prima di una forte partenza. Sesso sì, ma con
giudizio. Le performance da olimpiadi in quel campo possono costare care!