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martedì 19 giugno 2018

La morte improvvisa non colpisce solo gli uomini. A Santo Domingo è deceduta anche una trentaseienne




Stesso copione ma sesso diverso. Sono andato alla ricerca di un caso di morte improvvisa di una turista connazionale e non ho fatto fatica a trovarla. Si tratta di Sara Gavazzi 36enne di Calcinato, nella Bassa bresciana. Viveva a Polpenazze del Garda. Si trovava a Santo Domingo insieme al suo compagno di origine spagnola nella cui azienda di marketing lavorava. La sua vacanza doveva durare 20 giorni.
Secondo i primi riscontri e da quanto è trapelato, sarebbe stata colpita da un aneurisma cerebrale. Si è sentita male all'improvviso, perdendo conoscenza. Ricoverata d’urgenza nella clinica dominicana «Corazones Unidos», una delle più rinomate del Distrito Nacional, non è riuscita a svegliarsi dal coma, per lei non c'è stato nulla da fare. Nonostante gli sforzi dei medici, è stata dichiarata morta.
Anche in questo caso la salma è stata rimpatriata dopo aver espletato le pratiche burocratiche e il funerale ha avuto luogo in Italia.
I casi di morte improvvisa di turisti sono più frequenti di quanto sembri. Raramente vengono portati alla conoscenza del pubblico. Il cambiamento di clima, di alimentazione, di idratazione, il peggioramento della qualità del sonno, il jet lag in generale e lo stress dovuto al divertimento sfrenato provocano regolarmente delle vittime anche di giovane età come è il caso di Sara Gavezzi e di altri della cui sana e robusta costituzione fisica non si sarebbe potuto dubitare. Purtroppo il rischio sussiste e le precauzioni non sono mai troppe. Innanzitutto c’è da ricordare che l’esposizione al sole aiuta a superare lo stress del jet lag per il cui superamento sono necessari non meno di sei giorni viste le sei ore di differenza di fuso orario tra l’Italia e la Repubblica Dominicana.
Nei primi giorni di soggiorno è raccomandabile quindi badare in modo particolare al riposo notturno e ad un’alimentazione ricca di nutrienti.
Prima di iniziare con il divertimento sfrenato bisognerebbe quindi “scaldare i motori”. In fondo anche il nostro corpo ha le sue esigenze e le partenze immediate “a pieni giri!” comportano evidentemente più di qualche rischio.