Si parla molto nella stampa internazionale dei referendum indetti nelle regioni dell’Ucraina orientale e meridionale occupati dall’esercito russo. Si tralascia, però, di precisare che quel territorio è popolato da sempre da russofoni di etnia russa. Che motivo avrebbe questa gente, alla quale prima ancora dell’invasione in atto era stato vietato di parlare la loro lingua, il russo, di non optare per l’annessione? Nessuno, anche perché questa è un’occasione unica di uscire una volta per tutte dallo stato di guerra che altrimenti continuerebbe ancora a tempo indeterminato. Dopo l’annessione, infatti, quelle regioni diventeranno parte integrante della Federazione, la quale, quindi, sarebbe pronta a reagire implacabilmente a qualunque aggressione che dovessero subire, con tutti i mezzi a sua disposizione, eventualmente anche con il ricorso all’arsenale più sofisticato.
Praticamente la stampa occidentale vorrebbe convincerci che la maggioranza russofona abitante in quella parte dell’Ucraina, il Paese più povero di Europa, governato da una marionetta della Nato pazzoide che non si cura minimamente del suo popolo e che si serve di feroci nazisti, pur essendo un ashkenazita, tra l’altro anche lui russofono, che questa gente non abbia tutto l’interesse del mondo di aderire alla Grande Madre Russia come la chiamano loro. Assurdo!