Da Roma arrivano
notizie allarmanti ma non tanto, istruttive comunque perché rappresentano una
novità assoluta. Sappiamo che in Argentina i brogli elettorali prosperano sin
dalle prime elezioni alle quali gli italiani residenti all’estero sono stati
chiamati a votare, quindi, il fatto che siano stati scoperti dei tentativi di
broglio in quella ripartizione non desta particolare sorpresa. Diciamo che da
quel punto di vista ci troviamo nella normalità. Ora, però, c’è qualcosa di
nuovo: non si tratta di un semplice trafugamento di plichi secondo le modalità
ormai consolidate. A Roma nei vari centri dove vengono effettuati gli scrutini
sono state scoperte schede falsificate. A quanto pare a questo nessuno ci aveva
pensato. Di fatto, si riesce benissimo a farle passare per buone. Non esiste
alcun segno identificativo univoco. Basta rivolgersi a una tipografia
attrezzata. A Roma questa volta se ne sono accorti soltanto perché i falsari
delle Pampas conoscono sì il fatto loro, peccato che la lingua italiana non
riescano a impararla. Nella scheda per la camera dei deputati hanno scritto DIPUTATI.
Un vero peccato! Ora ci attendiamo l’ennesimo scandalo che si aggiunge a quello
recente del trafugamento di almeno un plico da parte di una persona ai vertici
del MAIE. Attendiamo informazioni al riguardo.
Si parla di invalidare
le elezioni nella ripartizione dell’America Meridionale, ma ovviamente non se
ne farà nulla. L’esperienza passata docet e questo alle Pampas lo sanno
benissimo.
Intanto il MAIE è
riuscito ancora una volta a far eleggere un deputato e un senatore.