I leader dell’UE si
strappano le vesti e non perdono occasione per condannare i referendum indetti
nei territori dell’Ucraina orientale e meridionale occupati dai russi dopo il
24 febbraio scorso. Sembrerebbe che sia la prima volta che una cosa del genere succede.
Soprattutto noi
italiani non dovremmo dimenticare che alla fine della seconda guerra mondiale è
stata occupata l’Istria dalla Jugoslavia e i connazionali che l’abitavano sono
stati costretti ad abbandonare il territorio rifugiandosi in Italia o all’estero
da qualche parte. Niente referendum quindi. La Jugoslavia si è tenuta il
territorio e ha mandato via i suoi abitanti. Tutto lecito perché la Jugoslavia
era dalla parte dei vincitori. Per questo motivo, la violazione dei diritti
umani della popolazione civile italiana è stata consentita a tutti gli effetti.
Se vogliamo poi
proseguire con questo esercizio di memoria, ricordiamo i referendum indetti dal
Regno di Sardegna che sono all’origine dell’unità d’Italia. Quelli sì che sono
stati referendum falsi. Che motivo avrebbero avuto i duo-siciliani a votare a
favore dell’annessione a un regno di ladri e di massoni. E non solo loro
ovviamente, anche tutti gli stati occupati dai Sabaudi.
Se poi ci spostiamo
agli Stati Uniti, anche lì si reclama e si protesta contro questi referendum. Nel 1848, però, gli Americani si sono annessi
la metà del territorio messicano, abitato da messicani e non da gringos e non
hanno indetto alcun referendum. Comunque va sempre bene quando si guarda la
pagliuzza nell’occhio altrui e si omette di guardare la trave nel proprio.
I territori
dell’Ucraina dove si sono svolti i referendum si estendono per oltre 100.000
km², l’equivalente a un terzo del territorio italiano, sono popolati da
russofoni di etnia russa che dal 2014 vengono perseguitati dai filonazisti del
cosiddetto battaglione Azov, secondo un criterio frequente soprattutto nel
secolo scorso di pulizia etnica.
Inutile che le
marionette europee si lamentino tanto dell’illegalità dei referendum
Il fatto che questi
siano validi o meno è una questione meramente interna russa. Quando i territori
verranno annessi alla Federazione chi li tocca se ne dovrà per forza pentire.
Evidentemente se la
Nato fosse sicura di avere la meglio in un conflitto nucleare, la terza guerra mondiale
sarebbe già iniziata e finita.