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mercoledì 28 settembre 2022

I referendum russi ed eventi simili nella nostra e nell’altrui storia

 



I leader dell’UE si strappano le vesti e non perdono occasione per condannare i referendum indetti nei territori dell’Ucraina orientale e meridionale occupati dai russi dopo il 24 febbraio scorso. Sembrerebbe che sia la prima volta che una cosa del genere succede.

Soprattutto noi italiani non dovremmo dimenticare che alla fine della seconda guerra mondiale è stata occupata l’Istria dalla Jugoslavia e i connazionali che l’abitavano sono stati costretti ad abbandonare il territorio rifugiandosi in Italia o all’estero da qualche parte. Niente referendum quindi. La Jugoslavia si è tenuta il territorio e ha mandato via i suoi abitanti. Tutto lecito perché la Jugoslavia era dalla parte dei vincitori. Per questo motivo, la violazione dei diritti umani della popolazione civile italiana è stata consentita a tutti gli effetti.

Se vogliamo poi proseguire con questo esercizio di memoria, ricordiamo i referendum indetti dal Regno di Sardegna che sono all’origine dell’unità d’Italia. Quelli sì che sono stati referendum falsi. Che motivo avrebbero avuto i duo-siciliani a votare a favore dell’annessione a un regno di ladri e di massoni. E non solo loro ovviamente, anche tutti gli stati occupati dai Sabaudi.

Se poi ci spostiamo agli Stati Uniti, anche lì si reclama e si protesta contro questi referendum.  Nel 1848, però, gli Americani si sono annessi la metà del territorio messicano, abitato da messicani e non da gringos e non hanno indetto alcun referendum. Comunque va sempre bene quando si guarda la pagliuzza nell’occhio altrui e si omette di guardare la trave nel proprio.

I territori dell’Ucraina dove si sono svolti i referendum si estendono per oltre 100.000 km², l’equivalente a un terzo del territorio italiano, sono popolati da russofoni di etnia russa che dal 2014 vengono perseguitati dai filonazisti del cosiddetto battaglione Azov, secondo un criterio frequente soprattutto nel secolo scorso di pulizia etnica.

Inutile che le marionette europee si lamentino tanto dell’illegalità dei referendum

Il fatto che questi siano validi o meno è una questione meramente interna russa. Quando i territori verranno annessi alla Federazione chi li tocca se ne dovrà per forza pentire.

Evidentemente se la Nato fosse sicura di avere la meglio in un conflitto nucleare, la terza guerra mondiale sarebbe già iniziata e finita.