Si può dire che il
MAIE in passato è stato coinvolto almeno una volta in brogli elettorali,
indirettamente per quel che si sa. Di fatto questo broglio elettorale,
riconosciuto come tale nella sede pertinente del Senato italiano, ha portato
all’elezione di Adriano Cario e ha giovato non poco al Movimento argentino. Cario
è stato ingaggiato subito dal MAIE che è riuscito a ottenere la nomina a sottosegretario
agli esteri di Ricardo Merlo grazie a contrattazioni politiche finalizzate a
far raggiungere la maggioranza alle coalizioni di turno e in questo la
disponibilità di un senatore in più, per l’appunto Cario, è stata fondamentale.
Ora al menzionato
coinvolgimento indiretto, ed era evidente che la vittoria elettorale di Cario
non era pulita, lo avevano capito tutti a Castelnuovo di Porto, si aggiunge un
coinvolgimento diretto del quale siamo venuti a conoscenza a seguito della
sbadataggine di un leader del MAIE, Aldo Lamorte, architetto e imprenditore
edile, che politicamente ha le mani dappertutto. È deputato supplente dell’Uruguay,
ex presidente del CGIE, del quale è tuttora consigliere, ex presidente del Comites
di Montevideo, del quale ora è vicepresidente.
Montevideo e Santo
Domingo svelano uno stesso copione comportamentale del MAIE:
Prevalere
elettoralmente avvicinando gli oriundi dei quali ottiene con facilità i
recapiti anche telefonici.
Raggiungere la
maggioranza all’interno del Comites del posto.
Consolidare i lacci
con le autorità consolari o con l’ambasciatore.
Questa strategia del
Movimento è in atto ovunque esista un Comites a maggioranza MAIE e, quindi, un
po’ dappertutto, non solo in America del Sud, ora anche nell’America Centrale e
nel Messico.
A Montevideo però
sono molto più avanti rispetto a Santo Domingo. Infatti, Aldo Lamorte quando è
incappato nell’errore che ha reso evidente il trafugamento di una scheda elettorale,
si trovava all’interno della cancelleria consolare italiana di Montevideo facendo
campagna politica per il MAIE.