Questi giganteschi autoarticolati sfrecciano per le
strade e autostrade di giorno e di notte.
In barba al nuovo codice stradale che a distanza di
un anno non è ancora entrato in vigore pienamente, non esistono per la guida
spericolata delle “patanas” controlli sulla strada da parte della polizia.
E nemmeno sull’idoneità alla circolazione stradale dei
veicoli vengono eseguiti dei seri accertamenti. Le gomme lisce, i freni non in
ottime condizioni, poche luci funzionanti, talché di notte possono essere
scambiati per ciclomotori. I conducenti sono giovani che spesso con le loro
manovre azzardate quando va bene e senza provocare morti e feriti finiscono per
ribaltare il loro autoarticolato, bloccando per ore il traffico stradale.
La legge non fissa orari massimi di guida o l’assistenza
di un conducente di riserva. I colpi di sonno sono quindi sempre in agguato e
chissà magari anche la guida in stato di ebbrezza non dovrebbe essere tanto
infrequente.
Le statistiche degli incidenti provocati dalle patanas
sono sempre approssimative. Eventuali pedoni o motoristi investiti nelle ore
notturne vengono abbandonati sul posto. L’autoarticolato non si ferma. Ci
mancherebbe, non per niente sono considerati gli assassini della strada.
Per questo motivo penso che intraprendere un viaggio
notturno sia poco raccomandabile. La notte da queste parti non è il momento
migliore per transitare sulle autostrade.
Solo in Andrés di Boca Chica nell’autostrada Las
Americas in un anno sono morte 29 persone in incidenti con autoarticolati.
I conducenti guidano a tutto gas senza che nessuna
autorità di controllo adotti delle misure. Gli Amet preferiscono fermare i ciclomotoristi.
Niente di meglio allora che stare alla larga dalle
patanas sulle strade e autostrade.