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giovedì 31 maggio 2018

Quest’anno si commemorano 120 anni di relazioni diplomatiche tra la Repubblica Dominicana e l’Italia. È giusto ricordare Angiolino Vicini





Dall’evento celebrativo del giorno della Repubblica è emerso che la Rep. Dominicana e l’Italia hanno raggiunto quest’anno il 120esimo anniversario dell’allacciamento delle relazioni diplomatiche. Quindi queste sussistono dal 1898. Al riguardo l’ambasciatore Canepari ha riferito che: “120 anni fa è arrivato a Santo Domingo il primo ambasciatore italiano per cui celebriamo quest’anno i 120 anni di relazioni diplomatiche.”
Sapevamo che alla base di queste relazione c’era stata la donazione di alcuni fondi da parte di un nostro connazionale.
Si è sempre parlato della famiglia Vicini e quindi sembrava lecito pensare che il donante fosse stato Giovanni BattistaVicini Canepa nato a Zoagli, nei pressi di Genova, nel 1847, il quale giunto ancora adolescente nella Repubblica Dominicana riuscì a prosperare e a diventare in tempi brevissimi uno dei punti di riferimento dell’economia nazionale. Nel 1898 avrebbe avuto 51 anni e due anni dopo è deceduto.
Il nostro ambasciatore invece ha ringraziato Angiolino Vicini Trabucco, nipote di Giovanni Battista, nato anche lui a Zoagli, “che con generosità ha donato gli edifici dell’ambasciata e della residenza”.
Anche queste sono delle novità. Finora si era pensato a una donazione dei soli fondi, sui quali poi lo stato italiano avrebbe costruito successivamente i locali. Non è stato così.
Sappiamo ora chi ringraziare: Angelino Vicini Trabucco e i suoi discendenti.
Di questi era presente all’evento del giorno della Repubblica presso la Casa de Italia un suo nipote il dott. Guillermo Rodriguez Vicini (foto in alto). Lui stesso mi ha confermato che il donante è stato suo nonno Angiolino.
E prima di parlare di Angiolino Vicini parliamo di suo nipote il dott. Guillermo Rodriguez Vicini, avvocato e notaio di professione e membro della Casa de Italia. C’è infatti motivo di ringraziare anche lui e non solo suo nonno perché ha avuto un ruolo molto importante nella riapertura della nostra ambasciata. Innanzitutto ha fatto parte come vice presidente, insieme al suo secondo cugino Felipe Vicini, del Comitato per il ripristino dell’ambasciata d’Italia a Santo Domingo, del quale era presidente Frank Ranieri. In secondo luogo ha fatto parte della delegazione del parlamento dominicano che si è recata in Italia per richiedere la riapertura della nostra ambasciata.
Infine non bisogna dimenticare che suo nonno, Angiolino Vicini Trabucco, aveva posto una clausola ben precisa nel contratto di donazione secondo la quale i beni donati avrebbero dovuto rientrare nella proprietà degli eredi qualora l’Italia non li avesse utilizzati per finalità di rappresentanza diplomatica.
Ed è così che alla Farnesina hanno dovuto fare un passo indietro. Per più di qualcuno la cessione di quei beni e il realizzo di 16 milioni di euro era ormai cosa fatta. E questa cifra rappresentava un “risparmio” rilevante verso il raggiungimento dei 100 milioni a cui si puntava.
Nel 2008 il dott. Guillermo Rodriguez Vicini ha ricevuto dalla Repubblica italiana a mani dell’allora ambasciatore italiano Enrico Guicciardi l’Ordine della Stella della Solidarietà italiana, un’importante onorificenza istituita nel 1948 come “particolare attestato a favore di tutti coloro, italiani all’estero o stranieri, che abbiano specialmente contribuito alla ricostruzione dell’Italia.”
Nel 120esimo anniversario dell’instaurazione delle relazioni diplomatiche tra entrambi i paesi sembra quindi doveroso ringraziare Angiolino Vicini Trabucco per la donazione che le ha consentite e suo nipote il dott. Guillermo Rodriguez Vicini per tutto quanto ha fatto per ottenere la riapertura della nostra ambasciata.
Avremo modo di approfondire la storia di Angiolino Vicini Trabucco e di pubblicare qualche sua foto. L’anniversario che vogliamo commemorare è un evento molto significativo. A questo riguardo Andrea Canepari ha dichiarato: “Mi sembra importante che entrambi i Paesi possano lavorare insieme e creare con questi eventi simbolici piccole, ma concrete opportunità per lo scambio”.