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giovedì 31 maggio 2018

Ai burattinai non va sempre liscia e c’entra anche la favola di Esopo del corvo e della volpe




Che siamo in una dittatura non tanto soft i 17 milioni di populisti che hanno vinto le elezioni lo avevano capito. Si erano già ribellati alla modifica della costituzione e si erano confrontati con concetti nuovi come poteri forti, ingerenza di altri stati e dell’Unione Europea sulle questioni nazionali ecc. Comunque si sa i burattinai sono intelligenti e i populisti secondo loro non hanno tutti insieme un briciolo di cervello. Si tratterebbe insomma di un popolo bue con tanto di anello al naso.
E allora i burattinai si sono messi a tavolino e hanno preparato una legge elettorale che garantiva in ogni caso che nessun eletto avrebbe governato. E infatti così è andata. E ha continuato a governare il PD che è stato bocciato alle elezioni. Tutto secondo i piani!
Succede però che la gioventù è imprevedibile e i due leader giovani che detengono insieme la maggioranza parlamentare si sono inaspettatamente messi d’accordo. E ora come la mettiamo?
Questa grande intelligenza dei burattinai si è rivelata un nulla di fatto. Nella loro boria non avevano previsto un’alleanza tra i populisti. E allora?
Beh come al solito si è ricorso all'ingerenza anticostituzionale del presidente, che è sempre stata negli ultimi decenni una soluzione di ultima istanza. Sì, ma la costituzione è chiara. Le funzioni del presidente sono limitate. Questa volta qualcuno ha fatto fare al capo dello stato e garante dell’unità nazionale una figura che rientra appieno nella motivazione dell’impeachment.
Si può parlare tranquillamente di alto tradimento altrimenti come si giustifica il veto alla nomina di un ministro per motivi di spread o di gradimento dell’Unione Europea? Una persona che tra l’altro ha già ricoperto in passato la funzione di ministro.
Ecco che è saltato alla ribalta qualcosa che gli intelligenti di turno, la Merkel e Junker, tra gli altri, non sapevano e cioè che così come stavano le cose il presidente avrebbe potuto essere destituito dall’incarico e quella stessa maggioranza populista che ne avrebbe preso l’iniziativa avrebbe potuto successivamente nominare un altro presidente.
Si è abbandonata la strada dell’impeachment, c’è stato un ripensamento del presidente e ora partirà il governo populista.
Comunque in mezzo a tutto questo c’è stato un grande frastuono e sono state annunciate più volte le elezioni anticipate, addirittura per il 29 luglio. Il popolo bue con tanto di anello al naso pur avendo la maggioranza e avendo quindi il diritto di formare un governo, e addirittura di destituire il presidente e di nominarne un altro, avrebbe dovuto rinunciare a questo vantaggio concreto per andare alla ricerca di una nuova conferma elettorale. E la stampa e i talk show e i sondaggi non facevano altro che propiziare nuove elezioni.
Certo che noi vecchi sappiamo per esperienza che è meglio una fava oggi che due domani. E poi è un dato di fatto che siamo dominati da una dittatura soft e che a comandare in Italia sono i poteri forti che dall’estero manovrano i loro burattini al governo.
Nelle elezioni passate non ci sono stati brogli, non erano necessari, tanto era tutto pronto perché un governo non si potesse fare in ogni caso. La legge elettorale non l’avrebbe consentito. Comunque si è parlato molto di nuove elezioni e qualcuno dall’estero aveva già iniziato a minacciare anzitempo, sicuramente un’imprudenza, ma non serviva discrezione, in fondo il popolo bue non capisce. E la minaccia era del seguente tono: “gli italiani impereranno a votare”.
Tutto pronto, quindi, manovre finanziarie, attentati?, brogli… Tutta una serie di misure che i padroni veri dell’Italia, dei criminali?, avevano già in mente perché le percentuali di voto dei populisti calassero drasticamente nelle nuove elezioni.
E ci sono state pure le lusinghe: fuorionda, sondaggi incredibili, ecc. ma i giovani leader dei populisti non ci sono cascati.
A questo riguardo servono anche le favole antiche come ad esempio quella di Esopo del corvo e della volpe.
Il corvo aveva un pezzo di formaggio in bocca e la volpe con le lusinghe è riuscita a farglielo mollare.
Questa volta i populisti hanno la maggioranza in tasca e i giornali, i media tutti, il fuorionda del volpino D’Alema, i talk show, i sondaggi, gli interventi a gamba tesa del presidente vorrebbero che vi rinunciassero per tornare alle urne.
Ma quando mai?