In pieno giorno, sabato scorso, alle ore 16, nella
sezione 5-B del parcheggio dell’aeroporto Las Americas quattro persone sono
state rapinate quando si accingevano ad accedere alla loro autovettura. Sono
state derubate di gioielli, denaro, cellulari e bevande alcoliche acquistate
nel Duty free shop.
La rapina è stata filmata dalle telecamere di
sorveglianza e il filmato è stato attentamente visionato dalla DICRIM.
Nella loro strepitosa fuga i rapinatori hanno
distrutto anche la barriera dell’uscita del parcheggio.
Delle quattro persone rapinate due facevano ritorno
da un viaggio all’estero e le altre due si erano recate in aeroporto a
prenderle. I delinquenti si spostavano con un’autovettura Toyota Corolla bianca
del 1992 il cui numero di targa è a conoscenza delle autorità di polizia.
Dopo il fatto le autorità di polizia e il servizio
di sicurezza privata di Aerodom hanno raddoppiato la vigilanza sul posto con
unità motorizzate nei parcheggi dell’Aeroporto Las Americas. D’accordo alle
testimonianze di alcune persone, il veicolo in cui transitavano i rapinatori si
è aggirato per oltre mezz’ora all’interno del parcheggio alla ricerca di
vittime.
L’area del parcheggio dove si è verificata la rapina
è sotto la sorveglianza di membri di una società di servizi di sicurezza
privata contrattata da Aerodom.
Successivamente alla rapina le vittime si sono
presentate al commissariato di polizia dell’aeroporto dove hanno presentato
querela.
Certo che tante cose di questa storia non quadrano.
Un parcheggio sorvegliato all’interno da guardie giurate, ciò nonostante una
rapina alle ore 16, in pieno giorno, una macchina vetusta della veneranda età
di 26 anni, non certo il massimo per una fuga da film, una barriera che viene
demolita all’uscita, nessun inseguimento… neanche un poliziotto motorizzato in
giro all’inseguimento del reperto archeologico su quattro ruote. E, dulcis in
fundo, tutto filmato nei minimi dettagli con tanto di numero di targa del pezzo
da museo. Certo poi la vigilanza è stata raddoppiata… Meno male!