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lunedì 7 maggio 2018

Rapine anche nel super custodito parcheggio dell’aeroporto Las Americas



In pieno giorno, sabato scorso, alle ore 16, nella sezione 5-B del parcheggio dell’aeroporto Las Americas quattro persone sono state rapinate quando si accingevano ad accedere alla loro autovettura. Sono state derubate di gioielli, denaro, cellulari e bevande alcoliche acquistate nel Duty free shop.
La rapina è stata filmata dalle telecamere di sorveglianza e il filmato è stato attentamente visionato dalla DICRIM.
Nella loro strepitosa fuga i rapinatori hanno distrutto anche la barriera dell’uscita del parcheggio.
Delle quattro persone rapinate due facevano ritorno da un viaggio all’estero e le altre due si erano recate in aeroporto a prenderle. I delinquenti si spostavano con un’autovettura Toyota Corolla bianca del 1992 il cui numero di targa è a conoscenza delle autorità di polizia.
Dopo il fatto le autorità di polizia e il servizio di sicurezza privata di Aerodom hanno raddoppiato la vigilanza sul posto con unità motorizzate nei parcheggi dell’Aeroporto Las Americas. D’accordo alle testimonianze di alcune persone, il veicolo in cui transitavano i rapinatori si è aggirato per oltre mezz’ora all’interno del parcheggio alla ricerca di vittime.
L’area del parcheggio dove si è verificata la rapina è sotto la sorveglianza di membri di una società di servizi di sicurezza privata contrattata da Aerodom.
Successivamente alla rapina le vittime si sono presentate al commissariato di polizia dell’aeroporto dove hanno presentato querela.
Certo che tante cose di questa storia non quadrano. Un parcheggio sorvegliato all’interno da guardie giurate, ciò nonostante una rapina alle ore 16, in pieno giorno, una macchina vetusta della veneranda età di 26 anni, non certo il massimo per una fuga da film, una barriera che viene demolita all’uscita, nessun inseguimento… neanche un poliziotto motorizzato in giro all’inseguimento del reperto archeologico su quattro ruote. E, dulcis in fundo, tutto filmato nei minimi dettagli con tanto di numero di targa del pezzo da museo. Certo poi la vigilanza è stata raddoppiata… Meno  male!