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mercoledì 16 maggio 2018

Omicidio di una giovane donna nel Malecón: è stato arrestato un capitano della FAD (Forza aerea dominicana)






Ho fatto il servizio militare come tanti connazionali e non mi è mai sembrato che dire signorsì dalla mattina alla sera fosse il massimo. Quando sono arrivato nella Rep. Dominicana mi sono accorto che se all’interno di una caserma un militare di solito vale quanto il due di picche, all’esterno invece assume un ruolo di tutto riguardo, che gli viene in genere riconosciuto dalla società. In primo luogo c’è il rispetto che gli deriva dall’arma che porta e in secondo luogo il traffico di influenze che vanta.
Ho sempre pensato che chi possiede un’arma non per questo, date le conseguenze penali che ciò comporta, dovrebbe essere tanto propenso ad usarla alla minima provocazione. Invece ho dovuto ricredermi e questa convinzione per poco non mi porta alla tomba tanti anni fa.
Prima si perpetra l’omicidio, si arriva quindi al fatto compiuto, e poi si sistemano le cose. Nel mio caso io, disarmato, sono stato falsamente accusato di aggressione nei confronti di chi, armato, quasi mi spara, con tanto di (falsi) testimoni, quelli non mancano mai!
Nella ricostruzione della scena dell’omicidio ci sono tante possibilità: le dichiarazioni dei testimoni, la presentazione in giudizio della parte civile ecc. Insomma, c’è tanta strada da fare e con il traffico di influenze spesso si agevola il tutto.
Il capitano Narciso Sánchez Jímenez della FAD è stato arrestato nella giornata di oggi. Dopo una breve discussione per un banale incidente di transito domenica scorsa ha esploso diversi colpi con la sua pistola di ordinanza, uccidendo una donna e ferendo gravemente un uomo.
Gli è stata sequestrata una Glock con 11 capsule. Lo vediamo nella foto.
Quando si parla di questi episodi di cronaca nera, c’è sempre qualcuno che protesta e che sostiene che in Italia le cose stanno peggio. Noi però ci troviamo nella Repubblica Dominicana e dobbiamo sapere quali sono i rischi ai quali andiamo incontro quando ci aggiriamo per le strade del paese che ci ospita. Tanti per propri interessi personali oppure per capriccio non gradiscono che queste notizie vengano divulgate. Il connazionale che arriva dall’Italia non dovrebbe essere consapevole che nella RD si rischia di più che in patria. Si sostiene che in Italia gli africani stuprano le donne e i poliziotti non possono sparare ai delinquenti.
A fare un discorso per sentito dire però non si raggiungono risultati. Ci sono le statistiche ed è a queste che si deve fare riferimento. Secondo le statistiche nella Repubblica Dominicana è 30 volte più probabile finire morti ammazzati che in Italia.
Eppure nel Bel Paese c’è mafia, ndranghetta, camorra, sacra corona unita, albanesi, macedoni, africani ecc.
Se l’Italia sembra un inferno, alla luce di queste statistiche come dovremmo definire la Repubblica Dominicana?
Per quel che riguarda i poliziotti, qui sparano ai delinquenti, ma spesso sono autori loro stessi di rapine.
È infatti una notizia di domenica scorsa che in una sparatoria  nel corso di una rapina a una casa di pegno (compraventa) sono stati feriti due rapinatori incappucciati: appartenevano entrambi alla polizia…
E non è un caso isolato, sia ben chiaro!