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giovedì 31 maggio 2018

L’altra faccia del turismo: la diffusione di malattie contagiose




Nei poli turistici della Repubblica Dominicana sarà obbligatoria per i dipendenti la vaccinazione al fine di evitare la diffusione su tutto il territorio nazionale di malattie contagiose.
Per il momento si parla di morbillo e rosolia. Soltanto due anni fa si era dichiarata l’eradicazione di queste due malattie.  Evidentemente non si può cantare vittoria soprattutto quando arriva tanta gente dall’estero e basterebbe e avanzerebbe quella che arriva dalla vicina Haiti.
Il dott. Zacarias Garib, direttore del Programma allargato sull'immunizzazione (PAI), ha affermato che i flussi migratori a livello epidemiologico sono una minaccia permanente che non può essere evitata.
Almeno undici paesi latinoamericani, tra cui il Venezuela e la Colombia, hanno focolai attivi di morbillo e rosolia.
La vaccinazione obbligatoria riguarda tutto il personale alberghiero dei poli turistici e i dipendenti dei porti e degli aeroporti, che sono le aree di accesso dei turisti provenienti da tutto il mondo.
Non si può evitare che un turista arrivi nel paese colpito dalla rosolia o dal morbillo, sostengono ancora le autorità, ma non si può permettere che una malattia si diffonda in tutto il paese. Questa è l’idea che sta alla base della misura.
Lavorare nelle zone turistiche e nei porti e aeroporti comporta quindi un rischio di contagio di malattie.
Vengono quindi presi di mira il morbillo e la rosolia, ma si può pensare anche ad altre malattie contagiose, magari del tutto nuove, che da un momento all’altro potrebbero scoppiare e diffondersi.
Le chiamano pandemie vale a dire “epidemie con tendenza a diffondersi rapidamente attraverso vastissimi territori o continenti.”
Non penso che sia il caso di preoccuparsi più di tanto. Prendiamo atto comunque che le autorità dominicane sono preoccupate.
La cifra di 10 milioni di turisti all inclusive che si vuole raggiungere ha quindi degli aspetti negativi e si sta già correndo ai ripari. Buono a sapersi!