Sicuramente l’allacciamento delle relazioni
diplomatiche con la Cina rappresenta l’evento più importante dell’anno per la
Repubblica Dominicana. Si parla già dell’arrivo di 2 milioni di turisti cinesi
all’anno con un apporto di 10 miliardi di dollari all’economia nazionale. Un
bel passo avanti verso il traguardo dei 10 milioni di turisti all inclusive che
l’italo-dominicano Frank Ranieri vuole raggiungere entro il 2022. Probabilmente
ce la farà anche prima.
Tra poco una visita del presidente Danilo Medina alla
Cina sancirà l’accordo e verranno istituite le sedi delle rappresentanze
diplomatiche in entrambi i paesi, dando inizio a questa proficua relazione.
Da una parte c’è il turismo, che è il “petrolio”
della RD, e dall’altra l’interesse della Cina per le risorse minerarie del
territorio. E poi si parla anche di investimenti in aziende, soprattutto nella
zona di frontiera, in grado di eludere l’aumento dei dazi imposti dagli USA per
le esportazioni. Sono anche in vista investimenti ingenti nel settore
turistico, altrimenti non ci sarebbe posto per i due milioni di arrivi che si
aggiungono a quelli attuali.
Insomma la Cina mette piede nella Rep. Dominicana.
Gli Stati Uniti non hanno gradito la decisione di
Danilo Medina. Se ne parla in questi giorni sui giornali. Un diplomatico
dell’ambasciata USA, ancora senza ambasciatore ufficiale, ha fatto visita al
presidente Medina per comunicargli che gli USA non sono soddisfatti dell’instaurazione
di rapporti diplomatici con la Cina. I motivi precisi non sono stati rivelati,
ma il diplomatico ha fatto riferimento a una moralità dubbia della Cina nello
svolgimento degli affari e nell’erogazione di finanziamenti, allo scarso
interesse per la protezione dell’ambiente e al mancato rispetto dei diritti dei
lavoratori. La Cina dal canto suo ha reagito prontamente, invitando gli USA a
non interferire nei rapporti con i suoi nuovi alleati.
Siamo sicuramente in presenza di una situazione di
tensione. Evidentemente gli USA non tollerano che nei Caraibi, il loro
orticello privato, si inseriscano altre potenze rivali. La Cina in effetti ha
una sua strategia di espansione nei paesi in via di sviluppo soprattutto in
quelli che possiedono risorse minerarie e materie prime in generale. È presente
dappertutto e partecipa a progetti importanti. Nello scacchiere mondiale e
soprattutto in America Latina ha già piazzato le sue pedine, creando disturbo al
padrone del continente. Non dimentichiamo che da sempre, secondo la dottrina di
Monroe, l’America è per gli americani.
La scelta di Danilo Medina va al di là dei notevoli
vantaggi economici che si prospettano con l’allacciamento delle relazioni
diplomatiche con la Cina.
In realtà gli USA sono padroni sì del continente, ma
impongono solo regole e aiutano poco. Si fanno sentire per combattere
l’omofobia, sono interessati alla concessione della cittadinanza dominicana
agli haitiani illegali, le loro imprese sfruttano le risorse minerarie e ultimo
ma non per importanza sostengono la persecuzione della corruzione politica attraverso
le loro ONG. In America Latina i carceri pullulano di politici e addirittura di
ex presidenti accusati di corruzione. Gli Stati Uniti non sono estranei a
questa caccia ai corrotti. È destabilizzante e quindi conviene. Da loro non
esiste la corruzione perché questa è praticamente legalizzata ed esercitata
attraverso le lobby.
Ora arriva anche la stagione ciclonica e non è da
scartare che la RD sia colpita da un uragano. Che queste forti tempeste vengano
create dagli stessi americani come dicono i complottisti o che invece siano
dovute al cambiamento climatico non fa quella grande differenza. Sta di fatto
che l’anno scorso alle devastazioni degli uragani Irma e Maria non ha fatto
seguito un deciso intervento di aiuto degli Stati Uniti nemmeno a favore di
Porto Rico che è parte integrante del loro territorio.
La verità è che la RD e gli altri paesi dei Caraibi
non si possono attendere niente dagli Stati Uniti.
Ecco allora che un avvicinamento a un’altra potenza
appare giustificato. E l’unica potenza in grado di prestarsi a penetrare nel
“protettorato USA” è attualmente la Cina.
Tutto bene, ma dobbiamo prendere atto che si è venuta
a creare una situazione di tensione.
Dice Leonel Fernandez che la Repubblica Dominicana è
un paese sovrano che ha il diritto di definire la sua politica estera.
In teoria ha ragione. In pratica vedremo.