Dall’evento celebrativo del giorno della Repubblica
è emerso che la Rep. Dominicana e l’Italia hanno raggiunto quest’anno il
120esimo anniversario dell’allacciamento delle relazioni diplomatiche. Quindi
queste sussistono dal 1898. Al riguardo l’ambasciatore Canepari ha riferito
che: “120 anni fa è arrivato a Santo Domingo il primo ambasciatore italiano per
cui celebriamo quest’anno i 120 anni di relazioni diplomatiche.”
Sapevamo che alla base di queste relazione c’era stata
la donazione di alcuni fondi da parte di un nostro connazionale.
Si è sempre parlato della famiglia Vicini e quindi
sembrava lecito pensare che il donante fosse stato Giovanni BattistaVicini
Canepa nato a Zoagli, nei pressi di Genova, nel 1847, il quale giunto ancora
adolescente nella Repubblica Dominicana riuscì a prosperare e a diventare in
tempi brevissimi uno dei punti di riferimento dell’economia nazionale. Nel 1898
avrebbe avuto 51 anni e due anni dopo è deceduto.
Il nostro ambasciatore invece ha ringraziato Angiolino
Vicini Trabucco, nipote di Giovanni Battista, nato anche lui a Zoagli, “che con
generosità ha donato gli edifici dell’ambasciata e della residenza”.
Anche queste sono delle novità. Finora si era
pensato a una donazione dei soli fondi, sui quali poi lo stato italiano avrebbe
costruito successivamente i locali. Non è stato così.
Sappiamo ora chi ringraziare: Angelino Vicini
Trabucco e i suoi discendenti.
Di questi era presente all’evento del giorno della
Repubblica presso la Casa de Italia un suo nipote il dott. Guillermo Rodriguez
Vicini (foto in alto). Lui stesso mi ha confermato che il donante è stato suo nonno Angiolino.
E prima di parlare di Angiolino Vicini parliamo di
suo nipote il dott. Guillermo Rodriguez Vicini, avvocato e notaio di
professione e membro della Casa de Italia. C’è infatti motivo di ringraziare
anche lui e non solo suo nonno perché ha avuto un ruolo molto importante nella
riapertura della nostra ambasciata. Innanzitutto ha fatto parte come vice
presidente, insieme al suo secondo cugino Felipe Vicini, del Comitato per il
ripristino dell’ambasciata d’Italia a Santo Domingo, del quale era presidente
Frank Ranieri. In secondo luogo ha fatto parte della delegazione del parlamento
dominicano che si è recata in Italia per richiedere la riapertura della nostra
ambasciata.
Infine non bisogna dimenticare che suo nonno,
Angiolino Vicini Trabucco, aveva posto una clausola ben precisa nel contratto
di donazione secondo la quale i beni donati avrebbero dovuto rientrare nella
proprietà degli eredi qualora l’Italia non li avesse utilizzati per finalità di
rappresentanza diplomatica.
Ed è così che alla Farnesina hanno dovuto fare un
passo indietro. Per più di qualcuno la cessione di quei beni e il realizzo di
16 milioni di euro era ormai cosa fatta. E questa cifra rappresentava un
“risparmio” rilevante verso il raggiungimento dei 100 milioni a cui si puntava.
Nel 2008 il dott. Guillermo Rodriguez Vicini ha
ricevuto dalla Repubblica italiana a mani dell’allora ambasciatore italiano
Enrico Guicciardi l’Ordine della Stella della Solidarietà italiana,
un’importante onorificenza istituita nel 1948 come “particolare attestato a
favore di tutti coloro, italiani all’estero o stranieri, che abbiano
specialmente contribuito alla ricostruzione dell’Italia.”
Nel 120esimo anniversario dell’instaurazione delle
relazioni diplomatiche tra entrambi i paesi sembra quindi doveroso ringraziare
Angiolino Vicini Trabucco per la donazione che le ha consentite e suo nipote il
dott. Guillermo Rodriguez Vicini per tutto quanto ha fatto per ottenere la
riapertura della nostra ambasciata.
Avremo modo di approfondire la storia di Angiolino
Vicini Trabucco e di pubblicare qualche sua foto. L’anniversario che vogliamo
commemorare è un evento molto significativo. A questo riguardo Andrea Canepari
ha dichiarato: “Mi sembra importante che entrambi i Paesi possano lavorare
insieme e creare con questi eventi simbolici piccole, ma concrete opportunità
per lo scambio”.