Il MAIE è l’”unico partito non romano
che si batte a favore degli italiani all’estero” dicono i suoi aderenti quando
sono alla ricerca del voto. E questo è già un vero e proprio millantamento. Di
fatto il suo presidente Ricardo Merlo è stato sottosegretario agli esteri per tre
anni e in tale periodo tante cose sono cambiate…, in peggio!
Omini alla ricerca di una “pagnotta” dal
mondo della politica, che non parlano decentemente l’italiano e che cercano di mettersi
in mostra davanti a un elettorato di oriundi non in grado di cogliere la
falsità dei loro vanti.
Per il MAIE, il millantamento è
all'ordine del giorno, fa parte del suo DNA.
C’è sempre però la goccia che fa
traboccare il vaso. Dal parlamento piovono le critiche verso il Movimento.
L’emendamento all’articolo 129 della
Legge di Bilancio è stato firmato da nove deputati di diversi partiti: PD,
Lega, M5S, FdI, Forza Italia, SVP e Noi Moderati. Prima firma, Toni Ricciardi
del PD, Franco Tirelli, il deputato del
MAIE, che rivendica di essere il primo firmatario, non figura da nessuna parte.
Lo si è visto solo nella comunicazione all’elettorato
sudamericano diffusa dal senatore MAIE Mario
Borghese dove si dice che:
Grazie al lavoro del MAIE, 520 nuovi
impiegati per la rete consolare
Continuiamo a lavorare per gli italiani nel mondo
Un’altra vittoria del MAIE. Più di 520 nuovi impiegati verranno
assunti nel ministero per essere
destinati alla rete consolare mondiale.
“L’emendamento, a prima firma Franco Tirelli, ha proseguito il parlamentare del
MAIE, è stato sostenuto da tutto il nostro gruppo parlamentare e del governo
che ha riconosciuto il valore strategico di rafforzare le risorse del MAECI per
la protezione degli interessi italiani nel mondo”.
C’è da dire che il MAIE con l’etica non
va d’accordo, questo è poco ma sicuro. Ricordiamo il senatore rimosso Adriano Cario, che nonostante
fosse accusato di clamorosi brogli, è stato accolto nel partito immediatamente
alla fine delle elezioni del 2018. Teniamo presente, inoltre, che Franco
Tirelli ha superato per una manciata di voti il suo collega di partito, Claudio
Zin, ex-senatore, a Rosario dove ha votato il 70% degli aventi diritto. Un caso
più unico che raro visto che la media della ripartizione America Meridionale
non supera il 20%. Non per niente Claudio Zin ha denunciato il fatto alla
competente commissione.
Forti critiche sono state rivolte al
MAIE e al senatore Mario Borghese da parte dei parlamentari. Fabio Porta
addirittura ha proposto l’istituzione di una commissione etica adibita
all’accertamento delle informazioni fasulle dei parlamentari e all’istituzioni
di sanzioni al riguardo.
Comunque non cambia niente, anche se
viene scoperta e resa pubblica la loro natura millantatrice, si tratta di
soggetti che per così poco non si smuovono nemmeno. Hanno come si suole dire il
pelo sullo stomaco.
Sono d'accordo, quindi, con chi sostiene
che non dovrebbero esistere partiti che non hanno la sede in Italia. Questi,
infatti, rappresentano anche interessi importanti a livello locale e godono di
relazioni che potenzialmente finiscono per agevolare brogli e altri
comportamenti illeciti. La riforma del voto all’estero dovrebbe partire proprio
da questo, dall’esclusione dei partiti “non romani” dalle elezioni politiche
italiane.
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