Cerca nel blog

martedì 20 dicembre 2022

Il mondiale di calcio e la guerra

 



Lo sport non dovrebbe avere nulla a che fare con la politica e soprattutto con le guerre, eppure sappiamo che non è proprio così. Ad esempio il calcio trascina moltitudini appassionate ed è un settore su cui i leader politici focalizzano particolarmente la loro attenzione.

Volodymyr Zelensky avrebbe voluto rivolgere un discorso al mondo pochi minuti prima dell'inizio della finale, ma Infantino, il presidente della Fifa, non gliel'ha concesso.

Veniamo a conoscenza ora che Vladimir Putin. il presidente della Federazione Russa, ha guardato alla televisione quasi tutta la partita e ha telefonato ad Alberto Fernaández per congratularsi con lui. “Mi sembra che Dio è stato accanto agli appassionati di calcio e che bisogna ringraziare entrambe le squadre per quella grande partita” e ha aggiunto che secondo lui l’Argentina aveva meritato la vittoria.

Anche Alexander Lukaschensko, il presidente della Bielorussia, si è congratulato con il presidente Fernández.

Tre protagonisti della guerra russo ucraina hanno rivolto la loro attenzione alla finale del campionato mondiale di calcio. Anche loro sicuramente nutrono interesse per questo sport, ma ovviamente si punta più in là.  

Zelenski avrebbe voluto mettersi in evidenza a livello mondiale con i soliti suoi discorsi di pace che in realtà promuovono la guerra a oltranza.

Putin sta già pensando al futuro prossimo che vede (finalmente) un mondo multipolare nel quale i paesi sudamericani acquisteranno un ruolo importantissimo per le loro risorse di materie prime.