Si parla molto di
un imminente intervento diretto della NATO nel conflitto russo-ucraino. Questa
eventualità è pero poco probabile. Numeri alla mano, sulla base dei dati
forniti da Ursula von der Layen, presidente della Commissione Europea, dal 24
febbraio scorso, giorno dell’invasione, sono morti in combattimento oltre 100.000
soldati ucraini. Per capire l’enormità di questa cifra basta dire che in
Vietnam, in otto anni di guerra, con un numero massimo raggiunto di 500.000 militari
americani sul posto, i morti tra questi sono stati 58.000. Il confronto rende
bene l’idea di come stiano andando le cose in Ucraina.
Un intervento di
truppe Nato in quella carneficina è impensabile e non solo perché il numero
delle perdite umane sarebbe troppo elevato. Non dimentichiamo che molti Paesi
NATO sono rimasti a corto di armi a seguito delle forniture all’Ucraina e, visti
i problemi energetici in atto, non sono nemmeno in grado di produrle.
Altrettanto poco probabile
è una guerra nucleare perché equivarrebbe a un suicidio dell’intera umanità.