Sotto il ponte pedonale dell'incrocio
tra il viale Máximo Gómez e il viale 27 de Febrero, ci siamo passati tutti con
le nostre autovetture. L'altro giorno un giovane automobilista è deceduto dopo essere
stato colpito da un macigno lanciatogli dal ponte in questione: una roccia che
non poteva pesare a occhio e croce meno
di 20 kg.
L'autore del lancio è stato identificato
attraverso le videocamere di sorveglianza ed è stato arrestato. La polizia sostiene
che si tratta di un clochard squilibrato ed ha escluso a priori l'ipotesi di un
tentativo di rapina. Sta di fatto che l’omicida dopo aver commesso il fatto è
sceso dal ponte e si è avviato a piedi lungo lo stesso marciapiede al quale il
veicolo si era accostato per fermarsi.
Non ci sono complici, l'uomo è un malato
di mente e la storia finisce lì. Dov'è
stato trovato il macigno? Chi l'ha portato sul ponte? Sono domande che è lecito
farsi e la gente se le fa. Ecco allora che all'insicurezza stradale che regna
sovrana sulle strade a causa delle costanti rapine si aggiunge anche quella dei
lanci di pietre o macigni dai ponti pedonali e non solo.
Il problema è arrivato al congresso e
attualmente è oggetto di accesi dibattiti. Si parla della riapertura del
manicomio del km 28 dell'autostrada Duarte che si chiamava Padre Bellini e che era
noto come “Ventiocho”. Qualcosa si dovrà pur fare perché così come stanno le
cose circolare di notte per le strade con il proprio veicolo diventa una
roulette russa.