L'Ucraina è nata all'interno dell'Unione
Sovietica. Grazie a questa grande potenza comunista è stata nel tempo
arricchita di territori polacchi, romeni, ungheresi e russi. Uno stato tra i tanti
dell'URSS che dopo la caduta di questa all'inizio degli anni novanta del secolo
scorso ha ottenuto l’indipendenza. Vista la sua composizione etnica eterogenea e
la condizione di Stato LEGO, ci si sarebbe attesi la sua neutralità. E questa
sarebbe stata la sua fortuna, una specie di Svizzera come cuscinetto tra
l'Europa occidentale e la Russia. Invece, gli USA sono riusciti, con la
diplomazia e le “risorse” finanziarie di George Soros, a includerla nel loro
impero. A seguito di questo, è partita da parte della Federazione Russa una
forte reazione che ha avuto come conseguenza lo smantellamento di pezzi del LEGO
ucraino.
La Federazione si è ripresa territori storicamente
e linguisticamente russi.
Corre voce, però, che anche la Polonia
si prepari a riprendersi i territori che l’URSS le ha levato alla fine della
seconda guerra mondiale per aggiungerli all'Ucraina.
Si dovrebbe ritenere allora che non sia
lontano il giorno di una nuova spartizione di un territorio nell'Europa Orientale?
In questo caso la teoria dei Corsi e Ricorsi Storici del nostro filosofo Giambattista
Vico troverebbe ulteriore conferma…