In un recente comunicato della nostra
ambasciata si annuncia testualmente che: “secondo quanto previsto dalle
convenzioni internazionalmente riconosciute, l'assistenza consolare non può
essere fornita dall' ambasciata a cittadini italiani con doppia nazionalità
Italo-dominicana o italo-haitiana, i quali dovranno, invece, rivolgersi in
questi casi alle autorità locali”.
Questo comunicato ha sollevato scalpore
tra i connazionali con la doppia cittadinanza, soprattutto tra i pensionati che
come sappiamo pagano le tasse in Italia. C'è da dire al riguardo che non si
tratta di un'iniziativa recente e nemmeno esclusiva del governo italiano, bensì
di un’ottemperanza obbligatoria alle convenzioni ”internazionalmente
riconosciute”. Si parla solo delle doppie nazionalità italo-haitiana e Italo-dominicana.
Della nostra circoscrizione consolare fanno parte, però anche, Saint Kitts e
Nevis, Antigua e Barbuda, Dominica, Grenada, Guyana, Saint Lucia, Saint Vincent
e Grenadine nonché Trinidad e Tobago.
Ci si chiede anche se questa regola
valga nell’ambito di tutta la circoscrizione consolare o soltanto in Haiti per
gli italo-haitiani e nella Repubblica Dominicana per gli italo-dominicani.
Sembrerebbe che un italo-dominicano, in forza delle convenzioni
internazionalmente riconosciute, non abbia diritto all’assistenza non solo
nella Repubblica Dominicana ma nemmeno
nell’ambito di tutta la circoscrizione consolare e, quindi, in Haiti, nella
Guyana ecc. in quanto nel territorio in questione sarebbe prevalente la
competenza dello Stato Dominicano.
Alcuni connazionali si chiedono come
faccia la nostra ambasciata a sapere quali connazionali hanno la doppia
cittadinanza C’è da dire su questo aspetto che la maggioranza degli iscritti AIRE
sono oriundi e che quindi posseggono la doppia cittadinanza. Per gli altri
sussiste l’obbligo di confermare il possesso di eventuali altre cittadinanze
all'atto dell'iscrizione all’AIRE. Se ne può anche fare a meno, qualcuno potrà
osservare, ma qui si commetterebbe un
reato perseguibile dalla legge.
In ogni caso per il momento l'assistenza
in questione si deve ritenere molto improbabile, anche se ristretta solo a chi
non ha la cittadinanza locale, viste le scarse risorse a disposizione della
nostra sede diplomatica a tale scopo.