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mercoledì 21 giugno 2023

Il CGIE sotto il controllo del PD e del MAIE

 



Quando è arrivato il momento di votare lunedì scorso, nell’Assemblea plenaria del nuovo Consiglio, il MAIE con i suoi 15 consiglieri, quasi il 25% del totale, si è schierato con il PD per cui è stato riconfermato il precedente Segretario generale del CGIE con 35 voti favorevoli contro 13 della coalizione di destra, una scheda in bianco e 10 astensioni.

Nel nuovo consiglio, il MAIE insieme al PD si è aggiudicato la Segreteria Generale, il Comitato di Presidenza, le Vicesegretarie di Area e la Vicesegretaria di nomina governativa.

Un pieno successo insomma per l’”unico partito non romano” ovvero per il partitino sudamericano dall’italiano stentato ma dalle idee molto chiare quando si tratta di cogliere occasioni di nomine e di affari.

L’abilità negoziale del MAIE è stata riconfermata ancora una volta e anche la sua assoluta mancanza di etica. Questa però secondo quanto ci insegna Niccolò Machiavelli, è intrinseca nella politica e Ricardo Merlo si vede che ha letto più volte Il Principe magari nella versione spagnola perché quella in italiano-toscano potrebbe essere per lui troppo difficile.

A suo tempo, Merlo è stato contestato per l’aderenza al governo giallo-rosso dopo aver fatto parte di quello giallo-verde. Sono cose ormai dimenticate e delle quali i suoi elettori, tutti o quasi oriundi non italo-parlanti non si sono neanche accorti.

Per l’unico partito “non romano”, conta solo essere al posto giusto nel momento giusto per poter cogliere al volo le occasioni che si presentano ovvero nomine lucrative, buoni affari e quant’altro. La politica in fondo è questo, farsi votare e poi sfruttare le occasioni. Tanto la gente dimentica e spesso dimenticano anche gli addetti al lavoro.

Comunque sta di fatto che il MAIE ha aderito alla compagine di governo. E allora questo voltafaccia come va interpretato? La spiegazione è molto semplice: stiamo parlando del MAIE e detto questo non c’è altro da aggiungere.