Quando è arrivato
il momento di votare lunedì scorso, nell’Assemblea plenaria del nuovo Consiglio,
il MAIE con i suoi 15 consiglieri, quasi il 25% del totale, si è schierato con
il PD per cui è stato riconfermato il precedente Segretario generale del CGIE con
35 voti favorevoli contro 13 della coalizione di destra, una scheda in bianco e
10 astensioni.
Nel nuovo
consiglio, il MAIE insieme al PD si è aggiudicato la Segreteria Generale, il
Comitato di Presidenza, le Vicesegretarie di Area e la Vicesegretaria di nomina
governativa.
Un pieno successo
insomma per l’”unico partito non romano” ovvero per il partitino sudamericano
dall’italiano stentato ma dalle idee molto chiare quando si tratta di cogliere
occasioni di nomine e di affari.
L’abilità negoziale
del MAIE è stata riconfermata ancora una volta e anche la sua assoluta mancanza
di etica. Questa però secondo quanto ci insegna Niccolò Machiavelli, è
intrinseca nella politica e Ricardo Merlo si vede che ha letto più volte Il
Principe magari nella versione spagnola perché quella in italiano-toscano
potrebbe essere per lui troppo difficile.
A suo tempo, Merlo
è stato contestato per l’aderenza al governo giallo-rosso dopo aver fatto parte
di quello giallo-verde. Sono cose ormai dimenticate e delle quali i suoi
elettori, tutti o quasi oriundi non italo-parlanti non si sono neanche accorti.
Per l’unico partito
“non romano”, conta solo essere al posto giusto nel momento giusto per poter
cogliere al volo le occasioni che si presentano ovvero nomine lucrative, buoni
affari e quant’altro. La politica in fondo è questo, farsi votare e poi sfruttare
le occasioni. Tanto la gente dimentica e spesso dimenticano anche gli addetti
al lavoro.
Comunque sta di
fatto che il MAIE ha aderito alla compagine di governo. E allora questo voltafaccia
come va interpretato? La spiegazione è molto semplice: stiamo
parlando del MAIE e detto questo non c’è altro da aggiungere.