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venerdì 23 giugno 2023

Il MAIE ha tradito? Non è la prima volta…

 



La memoria corta è giustificata semmai negli elettori, soprattutto se sono oriundi che non conoscono la nostra lingua, non certamente negli addetti ai lavori e tali dovrebbero essere i consiglieri CGIE che si sono lamentati del voltafaccia del MAIE unitosi alla sinistra per riconfermare Michele Schiavone come segretario generale e per spartirsi con il PD i posti che contano.

Nel 2018 in sede degli scrutini di Castelnuovo di  Porto concernenti le elezioni politiche, hanno forse dimenticato tali consiglieri che Ricardo Merlo ha arruolato nel suo Movimento il senatore Adriano Cario su cui esistevano fondati sospetti che fosse stato eletto grazie a clamorosi brogli? Questi sono stati accertati solo dopo quattro anni e nel frattempo, con un senatore in più, il presidente del MAIE è riuscito a farsi assegnare la da lui ambita carica di Sottosegretario agli Esteri e a mantenerla per ben tre anni.

È stato forse dimenticato che dopo aver fatto parte del governo giallo-verde, Merlo ha aderito al governo giallorosso sempre grazie al senatore Adriano Cario che “faceva numero”.

In politica non esiste l'etica, lo sosteneva a suo  tempo il fondatore di questa scienza, Niccolò Machiavelli. Ricardo Merlo deve aver letto più volte la versione spagnola di Il Principe, l'unica in grado di comprendere visto il suo stentato italiano.

Ricardo Merlo ovvero un “caudillo” sudamericano nella politica italiana. Attorno a lui c’è tutta una schiera di seguaci. Pendono dalle sue labbra, tutti interessati alla “pagnotta”. Ci sono poi gli elettori che votano anche nelle elezioni argentine. Un partito bivalente che pesa sia in Italia che in Argentina, attentissimo agli affari e alle nomine e a tutto ciò che può raggiungere con quel po' di potere che ha.

Etica? Non ne parliamo nemmeno. Piuttosto si dovrebbe dire che come partito “non romano” non dovrebbe esistere.

Nell’Assemblea Plenaria di lunedì scorso, il MAIE ha votato compatto per la sinistra. Una vittoria di Pirro. Il “caudillo” argentino e i suoi seguaci non hanno dimostrato una lungimiranza che va oltre il loro naso. Hanno fatto vincere la sinistra e si sono spartiti i posti che contano. Furbo non vuol dire intelligente. Tant'è vero che, nel scegliere il vantaggio immediato, Merlo ha scordato che il governo è di destra… Ora il macchinario governativo si sta muovendo e finirà forse per ignorare il CGIE, un organo consultivo.

Speriamo che al  più presto venga approvata una legge che vieti la costituzione di partiti politici all'estero!