La memoria corta è giustificata semmai
negli elettori, soprattutto se sono oriundi che non conoscono la nostra lingua,
non certamente negli addetti ai lavori e tali dovrebbero essere i consiglieri
CGIE che si sono lamentati del voltafaccia del MAIE unitosi alla sinistra per
riconfermare Michele Schiavone come segretario generale e per spartirsi con il
PD i posti che contano.
Nel 2018 in sede degli scrutini di
Castelnuovo di Porto concernenti le
elezioni politiche, hanno forse dimenticato tali consiglieri che Ricardo Merlo
ha arruolato nel suo Movimento il senatore Adriano Cario su cui esistevano
fondati sospetti che fosse stato eletto grazie a clamorosi brogli? Questi sono
stati accertati solo dopo quattro anni e nel frattempo, con un senatore in più,
il presidente del MAIE è riuscito a farsi assegnare la da lui ambita carica di
Sottosegretario agli Esteri e a mantenerla per ben tre anni.
È stato forse dimenticato che dopo aver
fatto parte del governo giallo-verde, Merlo ha aderito al governo giallorosso
sempre grazie al senatore Adriano Cario che “faceva numero”.
In politica non esiste l'etica, lo sosteneva
a suo tempo il fondatore di questa
scienza, Niccolò Machiavelli. Ricardo Merlo deve aver letto più volte la
versione spagnola di Il Principe, l'unica in grado di comprendere visto il suo stentato
italiano.
Ricardo Merlo ovvero un “caudillo”
sudamericano nella politica italiana. Attorno a lui c’è tutta una schiera di
seguaci. Pendono dalle sue labbra, tutti interessati alla “pagnotta”. Ci sono
poi gli elettori che votano anche nelle elezioni argentine. Un partito
bivalente che pesa sia in Italia che in Argentina, attentissimo agli affari e
alle nomine e a tutto ciò che può raggiungere con quel po' di potere che ha.
Etica? Non ne parliamo nemmeno. Piuttosto
si dovrebbe dire che come partito “non romano” non dovrebbe esistere.
Nell’Assemblea Plenaria di lunedì
scorso, il MAIE ha votato compatto per la sinistra. Una vittoria di Pirro. Il
“caudillo” argentino e i suoi seguaci non hanno dimostrato una lungimiranza che
va oltre il loro naso. Hanno fatto vincere la sinistra e si sono spartiti i
posti che contano. Furbo non vuol dire intelligente. Tant'è vero che, nel
scegliere il vantaggio immediato, Merlo ha scordato che il governo è di destra…
Ora il macchinario governativo si sta muovendo e finirà forse per ignorare il
CGIE, un organo consultivo.
Speriamo che al più presto venga approvata una legge che vieti
la costituzione di partiti politici all'estero!