La Nato e i resti
dell’Ucraina potevano sperare in una vittoria contro la Federazione russa nella
guerra in atto solo a seguito di una destituzione di Putin e di un sollevamento
popolare dei cittadini russi. Una cosa ritenuta non impossibile perché si era
già verificata nel 2014 nella rivolta di piazza
Maiden che provocò la destituzione dell’allora presidente ucraino filorusso
Viktor Janukovitch: un golpe orchestrato dall’Occidente.
La marcia su Mosca
dei 25.000 mercenari della Wagner capeggiati da Yefgeny Prigozhin doveva essere
la scintilla per innescare una grande rivolta. Invece, la popolazione e anche gli oligarchi hanno sostenuto Putin serrando le fila attorno a lui e il bluff non ha
sortito l’effetto desiderato.
L’ex-galeotto, ha
trascorso 9 anni in carcere ritenuto colpevole di frode, furto di immobili e
rapina, .ex cuoco e titolare di una catena di ristoranti, ex amico di Putin,
Yefgeny Prigozhin, ha attraversato il Rubicone come Giulio Cesare oltre 2000
anni fa, pensando di essere diventato tanto popolare da poter destituire il
presidente della Federazione Russa e prendere il suo posto.
Niente da fare,
però. Comunque non verrà processato per alto tradimento. Se ne andrà in esilio
in Bielorussia e si godrà il suo ingente patrimonio a 63 anni, l’età giusta per
il pensionamento. Ora i mercenari della
Wagner torneranno sui posti di combattimento in Ucraina, ma non sarà più come
prima…