Un giorno l'anno viene dedicato alla Costituzione per
mettere in evidenza la sua importanza. Oggi, sei novembre, si ricorda la data
in cui è stata redatta la prima Costituzione della Repubblica o “Carta Magna”, la
chiamano anche così, che contiene i diritti e i doveri fondamentali dei
cittadini.
Spesso viene stampata in libelli e consegnata in omaggio
soprattutto agli studenti come se questi fossero in grado, leggendola, di
trarre delle conclusioni edificanti.
Nessuna certezza del contenuto della Carta Costituzionale
è garantita a chiunque si prenda la briga di leggerla. Le parole e le frasi che
sanciscono diritti e doveri sono soggette a interpretazioni diverse e questo
succede sia nella Repubblica Dominicana che in Italia e ovunque.
Conta solo l'interpretazione del Tribunale Costituzionale
e i giudici, che sono privati cittadini che raggiungono la loro carica
attraverso concorsi e che spesso sono di parte, aderenti a gruppi vari di
interessi (massoneria) o legati a forze politiche, stabiliscono cosa si debba
intendere caso per caso come costituzionale, e quindi aderente ai principi
della costituzione, o incostituzionale. E lo fanno con una tempistica
discrezionale con tutta la calma possibile e immaginabile. Pare proprio che non
ci sia fretta per tutelare i diritti fondamentali dei cittadini.
Durante la pandemia, il tribunale costituzionale
dominicano non ha condannato né l’obbligo vaccinale né i lockdown né tanto meno
tante altre restrizioni delle libertà dei cittadini.