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giovedì 9 novembre 2023

Ciro Grillo e amici imputati di stupro: un processo che va per le lunghe

 



Dopo quattro anni dallo stupro di massa e un anno dal rinvio a giudizio dei giovani accusati di stupro, la vittima, una studentessa milanese al tempo 19enne è stata sentita in un’udienza per la prima volta.

Silvia, nome di fantasia, è italiana nativa, ma viene spesso definita dalla stampa come italo-scandinava, tanto per far leva sul luogo comune secondo cui le scandinave, in questo caso norvegesi, sono sessualmente molto liberali. Invece, nulla si dice sul fatto che Ciro Grillo il principale responsabile dello stupro in quanto figlio del proprietario della casa dove si è verificato è un italo-iraniano figlio di un genovese, Beppe Grillo, e di una iraniana. Probabilmente questa doppia nazionalità a livello di luoghi comuni non avrebbe favorito il rampollo del comico.

Un processo che va per le lunghe e con ogni probabilità se non ci fosse stato di mezzo Beppe Grillo, padre di Ciro, sarebbe finito da tempo con severe condanne per i giovani stupratori.

Gli elementi per esprimere un giudizio dovrebbero esserci tutti. Il rapporto è stato filmato da uno dei tre, l’unico che non ha avuto un amplesso con la ragazza. A rigor di logica e di giurisprudenza consolidta, dovrebbe trattarsi di uno stupro per il solo fatto che la diciannovenne milanese era in stato di ebbrezza.

Dopo l’episodio dello stupro di massa, il M5S, il cui fondatore come sappiamo è Beppe Grillo, strinse l’alleanza con il PD e, quindi, si associò alla linea guida dei poteri forti. Ed è cosi che l’iter penale della vicenda si impantanò, iniziando un percorso lentissimo.

La ragazza venne sentita in udienza per la prima volta martedì scorso. La sua legale, l’avvocato Giulia Bongiorno ha riferito quanto segue:

"È un'udienza nella quale gli avvocati degli imputati, facendo il loro lavoro, stanno facendo una serie di domande di caccia all'errore. Come spesso capita in questi processi, è come se la persona offesa che ha denunciato qualcosa di grave fosse improvvisamente sul banco degli imputati e, quindi, ci sono una serie di domande su come è vestita, sulle precedenti frequentazioni, sulla scuola cattolica, dirette a tratteggiare una personalità che la mia assistita ha sempre respinto". "Anche nelle chat la mia assistita ha riferito che in realtà per lei il sesso è sacro - dice ancora Bongiorno - Ci sono delle chat che sono come le scatole nere degli aerei. Nella scatola nera, cioè, si trova la verità e nella chat lei dice che per lei il sesso è sacro. Una cosa è scherzare, avere atteggiamenti amichevoli, ma a lei dava fastidio quando una norvegese veniva considerata una persona leggera". "È una persona che ha avuto sicuramente dei flirt ma per lei è il sesso è sacro, sacro, sacro - dice ancora l'avvocata Bongiorno - Questa è la linea che emerge in maniera documentale. E oggi si sta parlando della tuta e di come era vestita…".

Niente da fare allora per avere giustizia? Ma certamente! La legge è uguale per tutti! O no?

La ragazza ha riferito di aver tentato il suicidio e di non essere stata in grado di urlare durante lo stupro ed è scoppiata a piangere e a seguito di questo l’udienza è stata sospesa e riprenderà il 13 e il 14 dicembre e successivamente il 31 gennaio e il 1 febbraio.