Un senatore italiano invita gli elettori italo-argentini
a votare per un determinato candidato nel prossimo ballottaggio per la
presidenza che avrà luogo domenica prossima. Mario Borghese nella sua “storia”
del profilo Facebook pubblica le seguenti parole: “Sin miedo y en libertad llegando a la Docta”. Fa
riferimento al “miedo” alla paura che ha ostacolato l’aumento dei voti nel
primo turno elettorale rispetto al precedente chiamato “Las Paso”. Si sofferma
sulla “libertà”, il partito di Milei si chiama “La Libertad avanza”. Dice che
sta arrivando a Cordoba (La Docta). Domani apporterà anche lui il suo granello
di sabbia per una vittoria che comunque appare impossibile?
Il MAIE è legato ai Macri, e Maurizio Macri, sta
sostenendo Milei.
È inevitabile che un partito come il MAIE abbia una
doppia valenza, quella di partito italiano da una parte e quella di forza politica
locale dall’altra. E non si sa bene da quale parte tragga maggiore beneficio
perché il suo coinvolgimento nelle elezioni argentine, se esistesse, come
sembra che esista, non dovrebbe essere irrilevante qualora si raggiungesse la
vittoria elettorale. E nella politica tutto si paga, in un modo o nell’altro,
con affari o con incarichi.
Il MAIE ha una sede a Roma che conta poco o niente perché
è in Argentina che si prendono tutte le decisioni e si organizzano le campagne
elettorali, ha coordinatori nelle principali città argentine in zone fortemente
popolate da italo-argentini con doppio diritto di voto, controlla la
maggioranza dei Comites locali, ha ottime relazioni con tutte le sedi
diplomatiche, il che però sembra non apportare alcun beneficio a livello di
celerità nel disbrigo delle pratiche consolari.
Il MAIE è in Argentina di fatto un doppio partito che
gestisce un potere politico notevole.