C’è destra e destra, non confondiamo il sacro con il
profano. Ha vinto l’ultra destra in Argentina? Sì. La destra dei massoni, dei
sionisti, di chi vuole privatizzare le imprese statali, i servizi pubblici, di
chi si affida agli Stati Uniti e a Israele, di chi vuole adottare il dollaro
come moneta di corso, di chi non si cura della sovranità. A quella destra si
contrappone un’altra che è sovranista, che ci tiene alla moneta nazionale, alla
patria, alle imprese statali, ai servizi pubblici per le classi meno abbienti.
Quest’ultima destra è spesso considerata fascista e criminalizzata oppure come
nel caso dell’Argentina ritenuta una combinazione tra fascismo e comunismo.
Qui non si tratta di teorizzare. Gli effetti del
programma dell’ultra-destra argentina si vedranno presto. Una vittoria
eclatante dei sionisti che avrà le sue conseguenze probabilmente anche a
livello di cessioni territoriali per saldare il grande debito con l’FMI,
assunto dal conservatore Macri nel 2018, che sta soffocando l’economia
argentina.
In quel paese sudamericano vivono oltre un milione di
cittadini italiani. Non possiamo ritenere che le sorti dell’Argentina non ci
coinvolgano.