Cerca nel blog

mercoledì 1 novembre 2023

Israele e le doppie cittadinanze

 

 



Gli israeliani spesso sono in possesso di altri passaporti. 18.000 italiani sono iscritti all’AIRE, la maggioranza anche cittadini israeliani, dei quali 1.000 sono stati arruolati nell’esercito e partecipano al conflitto bellico in corso. Diversi stati, dopo il 7 ottobre, data in cui ha avuto inizio la guerra, hanno inviato voli ufficiali per rimpatriare i loro cittadini. Tra questi: Germania, Spagna, Dinamarca, Francia, Portogallo, Canada e Messico. Anche l’Italia ha effettuato il rimpatrio di oltre 1.000 cittadini.

Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha esteso questa possibilità a tutti gli italiani dello stato mediorientale, anche a quelli in possesso del passaporto israeliano. A tal fine bisogna registrarsi sul sito “Viaggiare sicuri” e scaricare l’app “Unità di Crisi”, attivando la geolocalizzazione.

La novità di tutto questo è che l’Unità di Crisi sta intervenendo in situazioni in cui i cittadini italiani sono in possesso della cittadinanza del paese che li ospita. Bisognerebbe sapere se ciò vale solo per Israele o anche per tutto il mondo. In questo  secondo caso immagino che se qualcosa del genere dovesse capitare in Argentina con 1.000.000 di italo-argentini, l’Unità di Crisi andrebbe sicuramente in tilt.

Israele è però un paese particolare nel quale si verificano diverse eccezioni. Ad esempio un cittadino tedesco che prende la cittadinanza di un paese non UE perde la cittadinanza tedesca. Questo non succede più, però, dall’anno scorso per chi prende la cittadinanza israeliana.

Anche per la Striscia di Gaza la doppia cittadinanza acquista una particolare importanza. Solo i palestinesi in possesso di un passaporto di un’altra nazione possono varcare il confine con l’Egitto e abbandonare il territorio attualmente oggetto di costanti bombardamenti.