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mercoledì 8 novembre 2023

Prima simulazione del voto elettronico all’estero

 



Il decreto del 9 luglio del 2021 del Ministero dell’Interno ha avviato la fase precedente l’introduzione del voto elettronico all’estero. Dopo oltre due anni si inizia con la sperimentazione. Nei giorni 13 e 14 dicembre avrà luogo una simulazione di voto alla quale potranno partecipare i cittadini italiani maggiorenni in possesso dell’elettorato attivo e residenti all’estero nelle circoscrizioni consolari di Stoccolma, Londra, Monaco di Baviera e Charleroi. I cittadini in questione potranno collegarsi nelle menzionate date al Portale E-vote, autenticandosi con l’identità digitale SPID (Sitema pubblico d’identità digitale), con una CIE (Carta d’identità elettronica) con credenziali attivate a livello 2 o con la CNS (Carta nazionale dei servizi o anche Tessera Sanitaria). A tal fine essi potranno utilizzare i propri dispositivi elettronici: smartphone, tablet o personal computer.

Si dice che parteciperanno alla simulazione anche la Turchia e le nazioni dove in particolare si sono denunciati ultimamente brogli significativi nel rilascio della cittadinanza italiana.

Diverse forze politiche sono convinte che, con le dovute garanzie e certificazioni, questa modalità di voto possa rappresentare una valida alternativa al voto per corrispondenza previsto per le elezioni politiche. Si vuole evitare qualsiasi eventuale forma di raggiro come quelle che si sono verificate in passato.

Senza voler mettere il bastone tra le ruote a questa sperimentazione che sicuramente avrà un esito positivo e che consentirà con ogni probabilità il passaggio dal voto per corrispondenza al voto elettronico, si fa notare che ad esempio da noi, nella Repubblica Dominicana, non è possibile avere lo SPID e nemmeno il CIE o il CNS. Quindi siamo ancora lontani di fatto dall’accesso a questa innovazione.

Il voto italiano per corrispondenza si presta dappertutto ma, dati statistici alla mano, principalmente in Argentina, a dei clamorosi e costanti brogli. Proprio la Repubblica Argentina nel recente primo turno elettorale per le elezioni presidenziali ha abolito il voto per corrispondenza: i cittadini argentini residenti all’estero si sono recati alle urne nei consolati della loro circoscrizione, hanno fatto lunghe file e hanno votato. E questa forse è l’unica modalità di voto totalmente affidabile. Vota chi ci tiene a votare! Stranamente il voto presenziale non viene preso in considerazione dalle nostre autorità in primo luogo per l’Argentina dove risiedono oltre un milione di italo-argentini sparsi in un territorio vastissimo ma con ben 9 consolati di prima categoria e 40 uffici di seconda categoria cui sono preposti funzionari onorari.