Le installazioni erano obsolete ed è per questo che
non si leggevano le e-mail. Le telefonate lasciamole perdere perché è ormai
tradizione consolidata delle nostre ambasciate non rispondere ai numeri di
telefono che figurano per il contatto con il pubblico. Le lamentele dei
connazionali sono tante e si deve arguire che pur in presenza di installazioni
nuovissime e moderne nulla è cambiato con il trasferimento alla nuova sede
Ginaka 2.0 nel quartiere Bella Vista.
Per fortuna qui ci mette una pezza più di qualche
volta la vocazione alla solidarietà del presidente del Com.It.Es. Paolo
Dussich, che invita i connazionali a rivolgersi a lui in caso di impossibilità
di contattare l’ambasciata e a tal fine fornisce il suo indirizzo
e-mail: p.dussich@gmail.com.
Quindi il trasferimento nella nuova sede non sembra
abbia giovato granché alla comunicazione tra utenti e ambasciata che continua
ad essere una fortezza inaccessibile con un servizio Prenota Online che
rassomiglia molto a una lotteria e che altrove è stato migliorato o addirittura
eliminato, ma che da noi persiste alla vecchia maniera.
Pur essendo il Ginaka 2.0 un moderno edificio, gli
assembramenti di italiani sul marciapiede antistante sotto la pioggia e il sole
persistono con l’aggravante ora di un umiliante confronto. Solo gli italiani sono
esposti alle non clementi intemperie dei tropici. Gli olandesi e i tedeschi,
che hanno le loro ambasciate al quarto i primi e al quinto e al sesto piano i
secondi, possono accedere liberamente alle loro sedi diplomatiche addirittura
senza prenotazione.
Solo dieci persone sono ammesse all’interno degli
uffici, gli altri attendono sul marciapiede, magari chissà derisi anche dagli
altri europei più fortunati.
Una sala d’attesa sui generis che la dice lunga
sulla considerazione di cui godono i connazionali ai vertici della nostra
ambasciata. Mano a mano che fuoriesce dagli uffici della gente vengono accolti
all’interno della sede nuovi utenti. Il “traghettatore”, un impiegato di nome
Roberto. Gentilezza assoluta da parte del personale, una cosa che ho potuto
constatare anch’io. Un importante punto a favore. Speriamo che un po’ alla
volta se ne aggiungano degli altri.
Qualcuno si chiede che fine farà la sede di via
Objio. La risposta me l’ha data lo scorso mese di ottobre il sottosegretario
agli esteri Ricardo Merlo in persona: verrà ristrutturata e modernizzata e tornerà
ad essere la sede della nostra ambasciata.