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lunedì 25 febbraio 2019

Tentativo di rapina a un italiano in un campo di tennis di La Romana con una bomba artigianale



L.C. è un italiano 69enne abruzzese. Trascorre sei mesi in Italia e sei mesi nella Rep. Dominicana. Un imprenditore edile di successo. Abita a Bayahibe. Giovedì della scorsa settimana si è recato a La Romana per giocare a tennis con un suo amico. Non è l’unica struttura tennistica che frequenta. Spesso è anche nella capitale, a Bayahibe e altrove e partecipa anche a tornei. Finito l’incontro, erano circa le 11 del mattino, mentre l’amico abbandonava il campo, il connazionale si attardò raccogliendo le sue cose. Non aveva fretta. Invece ai margini del campo da gioco due adolescenti di 13 e 15 anni circa sbraitavano e urlavano: “Vecchio esci”. L.C. li ignorò e non cercò nemmeno di capire perché lo invitassero a uscire con tanta insistenza. A un certo punto a circa due metri di distanza un grande botto, un rumore assordante e tanto fumo. I ragazzi se ne andarono di corsa. Avevano lanciato questa specie di petardo, pensò in un primo tempo, proprio a lui. Invece avvicinandosi al luogo dello scoppio trovò i resti di una bottiglia di plastica con ancora un tappo rosso attaccato. 

Non era un petardo. La sera si recò in un ristorante gestito da un suo amico italiano ed ebbe conferma che questo tipo di bomba artigianale si stava utilizzando sempre con maggior frequenza per rapinare la gente. Non è un ordigno che esplode quando si infrange come la bomba molotov. La bottiglia di plastica si gonfia ed esplode in questione di secondi. Bisogna liberarsene subito una volta che gli ingredienti sono stati messi a contatto: acido muriatico e carta stagnola con l’aggiunta di elementi di impatto come chiodi o pezzi di metallo. Una specie di granata. Quando il connazionale finì di giocare i due ragazzi pensarono che sarebbe uscito subito dal campo e mescolarono gli ingredienti e a seguito del suo ritardo se ne dovettero liberare subito lanciandogliela senza però raggiungerlo. Se L.C. non si fosse attardato alla porta d’accesso sarebbe stato colpito in pieno da questo ordigno con conseguente stordimento, bruciature per via dell’acido e ferite dovute ai chiodi. Con facilità gli adolescenti gli avrebbero potuto quindi togliere i due cellulari, i soldi, la pistola e magari anche le chiavi della sua Mercedes. O forse no, o forse in un momento di lucidità e di disperazione il connazionale avrebbe sparato ai due ragazzi. E allora sarebbe caduto dalla padella nella brace. Vi immaginate la notizia a caratteri cubitali sui giornali: Italiano uccide due adolescenti alla porta d’ingresso di un campo da tennis. I 20 anni di galera non glieli avrebbe tolti nessuno dopo un tedioso processo di mille udienze…

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