Come si può vedere dall’immagine, il fondo della
laguna El Dudù si divide in una parte denominata caverna e in un'altra denominata
grotta, quest’ultima con un cartello all’ingresso che dissuade il sommozzatore
di accedervi vista la pericolosità mortale del luogo. A 120 metri dal cartello
c’è un cunicolo nel quale i due italiani si sono introdotti per cui questi
hanno superato il cartello, hanno nuotato per 120 metri e poi si sono infilati
in un cunicolo del diametro di 70 cm con sedimenti di roccia sciolti che
intorbidiscono l’acqua immediatamente anche solo a seguito del contatto delle bollicine
d’aria degli erogatori di ossigeno dei sommozzatori. La visibilità diventa
nulla in questioni di secondi. Una trappola mortale! Si può vedere il luogo
dove è stata individuata la prima vittima. Il suo corpo è rimasto incastrato
nel tentativo di girarsi per tornare indietro. In effetti il cunicolo è a fondo
cieco. La seconda vittima non è stata ancora rinvenuta per la mancanza di
visibilità e perché il primo corpo è di ostacolo per la continuazione della ricerca.
All’operazione si sono aggiunti Franco Incarnato e
Francesco Donatelli che facevano parte del nucleo sommozzatori di protezione
civile Insieme nel Blu a Pescara e che si trovano in vacanza nel paese. Quindi
sono quattro i sommozzatori italiani che partecipano all’operazione di recupero: Sergio
Cipolla, Franco Incarnato, Francesco Donatelli e Luca Cipolla.
E sostiene ancora l’ufficiale in congedo: “Ogni volta
che si entra là dentro l’acqua diventa torbida e quindi abbiamo dovuto
sospendere le operazioni per consentire ai subacquei speleologi di poter
entrare in totale sicurezza perché la prima cosa che ci interessa è la
sicurezza dei subacquei”.
Il team di recupero si avvale della professionalità
di Patrick Withman sommozzatore speleologo di fama mondiale che risiede in
Messico.