Angelo Viro si è già
presentato alle elezioni del 2018 come candidato alla camera per il MAIE. La
comunità qui residente lo ha votato compatta, ma non è stato eletto. Di lui non
si è saputo praticamente più niente dopo le elezioni. Ha di fatto abbandonato
il suo ruolo di politico, che non ha mai interpretato con convinzione, per
dedicarsi all’aspetto affaristico della politica che, tuttavia, nulla c’entra
con gli interessi di chi lo ha votato. Business in Brasile, business qua,
business là e chi più ne ha più ne metta.
Viro attinge alle sue
tasche per finanziare la sua campagna e in questo è avvantaggiato rispetto ad
altri candidati. Infatti, anche se con ogni probabilità non verrà eletto, il
denaro da lui investito potrà avere un ritorno negli affari cui potrà accedere
nelle zone dove il MAIE gravita, il che è più o meno quel che ha fatto dal 2018
ad oggi. Comunque, se per caso dovesse diventare uno dei due deputati della
nostra circoscrizione, cosa ci andrebbe a fare a Roma dove non ci sarà Ricardo Merlo
a tessere le fila delle complesse relazioni politiche? Diventerà semplicemente un
assenteista come la maggior parte dei parlamentari della Circoscrizione Estero?
Peraltro Angelo Viro è una persona indaffaratissima: “È attualmente presidente
della Camera dominicano-brasiliana, vicepresidente dell'Associazione Nazionale
degli Importatori (ANI), vicepresidente dell'Associazione Nazionale delle
Imprese e delle Industrie di Herrera (ANEIH), vicepresidente dell'Unione
Nazionale degli Imprenditori (UNE) e vicepresidente di Casa De Italia e come
imprenditore è presidente del gruppo Cerarte S.A. che si compone di Cerarte,
Cerartec e CETECA."
Penso che si debba dare il
voto soprattutto a chi ci garantisce una presenza costante a Roma ed ha la
capacità e l’esperienza necessarie per difendere gli interessi di chi lo ha
votato.