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mercoledì 5 ottobre 2022

Il caso delle due valigie piene di droga dell’aeroporto di punta Cana non è stato ancora risolto

 



Diceva un mio amico avvocato che la pena non sta nella condanna ma nel processo. Avere a che fare con la giustizia è dappertutto una rogna. In questo paese ancora di più perché ci sono semianalfabeti che in qualche modo si laureano e in qualche modo ottengono l’abilitazione alla professione legale per poi attraverso le relazioni politiche raggiungere ruoli dove decidono sulla sorte delle persone.

Tutti abbiamo visto che lo scorso 9 settembre quando la signora Julia Benoit all’aeroporto di Punta Cana ha imbarcato due valigie, l’impiegato a sua insaputa e a nome suo ne ha imbarcate altre due cariche di droga. Queste sono state scoperte con l’intervento di un’unità canina e la signora non solo ha perso il volo, ma ha trascorso10 giorni in carcere. Ora si trova in libertà vigilata e non può abbandonare il paese. Impossibile quindi per lei sottoporsi un’operazione chirurgica in Belgio per combattere la neoplasia di cui è affetta

La vita della 65enne Julia Benoit è al conto alla rovescia, poiché ha un appuntamento medico programmato a Bruxelles e teme di non poter partecipare.

“Emotivamente mi sento distrutta, mi sento stanca, la mia salute è peggiorata, il dottore mi ha dato appuntamento il 14 perché non si può aspettare di più” ha dichiarato la signora Julia Benoit.

La donna, che soffre di un cancro terminale alla tiroide, ha detto che i 10 giorni in cui è stata detenuta in carcere sono stati i più difficili della sua vita e che solo ricordarli è come vivere un incubo.

"Jula Benoit continua ad essere legata a una garanzia economica, a una presentazione periodica e al divieto di espatriare, che è ciò che le causa il maggiore danno visto il suo stato di salute", ha riferito José Amado Ramírez, il suo avvocato.

Il rappresentante legale di Benoit assicura di aver depositato le prove che dimostrano l'innocenza della sua cliente, ma che le autorità non hanno proceduto a scagionarla.