Diceva un mio amico
avvocato che la pena non sta nella condanna ma nel processo. Avere a che fare
con la giustizia è dappertutto una rogna. In questo paese ancora di più perché
ci sono semianalfabeti che in qualche modo si laureano e in qualche modo
ottengono l’abilitazione alla professione legale per poi attraverso le
relazioni politiche raggiungere ruoli dove decidono sulla sorte delle persone.
Tutti abbiamo visto
che lo scorso 9 settembre quando la signora Julia Benoit all’aeroporto
di Punta Cana ha imbarcato due valigie, l’impiegato a sua insaputa e a nome suo
ne ha imbarcate altre due cariche di droga. Queste sono state scoperte con l’intervento
di un’unità canina e la signora non solo ha perso il volo, ma ha trascorso10
giorni in carcere. Ora si trova in libertà vigilata e non può abbandonare il
paese. Impossibile quindi per lei sottoporsi un’operazione chirurgica in Belgio
per combattere la neoplasia di cui è affetta
La vita della
65enne Julia Benoit è al conto alla rovescia, poiché ha un appuntamento medico
programmato a Bruxelles e teme di non poter partecipare.
“Emotivamente mi
sento distrutta, mi sento stanca, la mia salute è peggiorata, il dottore mi ha
dato appuntamento il 14 perché non si può aspettare di più” ha dichiarato la
signora Julia Benoit.
La donna, che
soffre di un cancro terminale alla tiroide, ha detto che i 10 giorni in cui è
stata detenuta in carcere sono stati i più difficili della sua vita e che solo
ricordarli è come vivere un incubo.
"Jula Benoit continua
ad essere legata a una garanzia economica, a una presentazione periodica e al
divieto di espatriare, che è ciò che le causa il maggiore danno visto il suo
stato di salute", ha riferito José Amado Ramírez, il suo avvocato.
Il rappresentante
legale di Benoit assicura di aver depositato le prove che dimostrano
l'innocenza della sua cliente, ma che le autorità non hanno proceduto a scagionarla.