È saltata alla ribalta della stampa la storia della
signora che ha conosciuto attraverso i social uno straniero con il quale ha
chattato per sei mesi. Lo scambio virtuale si è poi materializzato con il suo
arrivo nella Repubblica Dominicana all’aeroporto di Punta Cana. Le cose non
sono andate come la signora si aspettava. Lo straniero, un britannico:
è arrivato senza un soldo
è arrivato con un volo di sola andata
La signora che non lavora e vive in casa d’altri con
due delle sue quattro figlie sta mantenendo quest’uomo da un mese e chiede la
collaborazione delle autorità dominicane e dell’ambasciata del Regno Unito
affinché rispediscano questo signore al paese di origine. Per motivi umanitari
la signora non se la sente di metterlo sulla strada.
Certo la povera donna è stata molto sfortunata. A
nessuno sarebbe venuto in mente che dal Regno Unito sarebbe arrivato un
indigente probabilmente con problemi di carattere mentale. La signora dà prova
con il suo comportamento di quell’umanità che va riconosciuta indubbiamente
alla stragrande maggioranza del popolo dominicano.
Sicuramente ha sbagliato e ora ci sono altre sue dichiarazioni
diffuse sui social in cui invita le donne dominicane a fare attenzione con le
conoscenze delle reti sociali perché “tanti vogliono solo farsi mantenere”.
Probabilmente è anche vero. Comunque noi che seguiamo molto da vicino l’applicazione
delle leggi dominicane che regolano l’immigrazione sia a scopo turistico che di
residenza, non possiamo escludere da ogni colpa il controllo all’aeroporto.
All’aeroporto di Punta Cana difficilmente un
ufficiale di migracion potrebbe arrivare a pensare che un britannico colorito
roseo alla Trump sia un indigente, che abbia il biglietto di sola andata e che
non porti con sé il becco di un quattrino.
Anche in presenza di un numero di telefono e di un
indirizzo della persona che si è offerta a fare da ospite, se non ha un
biglietto di ritorno, una carta di credito e dei soldi a sufficienza, lo
straniero dovrebbe essere rispedito all’aeroporto di partenza. Su questo penso
che siamo tutti d’accordo.
Comunque al di là della probabile buona fede di
questo signore, essendo un britannico, vista la propensione dei britannici alle scommesse
non si può fare a meno di pensare che alla base di tutto ci sia una forte
scommessa: “Vuoi vedere che arrivo nella Repubblica Dominicana senza un soldo,
vivo insieme a una giovane e bella donna per diverso tempo e mi faccio anche
mantenere e poi torno con il biglietto pagato?” Bene, il roseo britannico
questa scommessa l’avrebbe già vinta…
Così come stanno le cose, visto che i trenta giorni
di permanenza nella RD sono stati superati, ci sono solo due sviluppi
possibili, anche perché la cosa ormai è di dominio pubblico:
l’intervento dell’ambasciata del Regno Unito e
quindi l’acquisto del biglietto aereo di ritorno e la copertura delle altre
spese fino al suo imbarco in aereo
l’internamento dello straniero da parte di Migracion
nel “vacacional” di Haina, una specie di bolgia infernale preludio della
deportazione. In questo caso le spese di aereo se le assumerebbe lo stato
dominicano.
Speriamo che questo britannico se ne vada via presto
perché sta un po’ rovinando la reputazione di tutti gli stranieri colorito
roseo alla Trump, tra i quali ci siamo anche tanti di noi amanti del buon vino…