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giovedì 28 dicembre 2017

Passaporto italiano: tra i più potenti del mondo. Averlo all’estero spesso è impossibile. Ripristino dell’obbligo del visto per il turismo negli USA?


Esiste una classifica dei passaporti a livello mondiale. Si basa sul numero di paesi ai quali si può accedere con il passaporto senza visto d’ingresso. Il primo posto in assoluto lo occupa la Germania con 158 paesi accessibili. Singapore, la rivelazione del 2017 è al secondo posto con 157 paesi. Al terzo posto gli Stati Uniti con 156 e al quarto l’Italia con 155.
Un passaporto importante quindi, bisogna ammetterlo. Dobbiamo ritenerci soddisfatti in un certo senso, soprattutto perché abitiamo in un paese con il cui passaporto si può accedere senza visto di ingresso a una ventina di paesi. Quelli tra noi che si sono naturalizzati non lo hanno fatto sicuramente pensando alla prospettiva di sostituire il passaporto italiano con quello dominicano. Il problema è soprattutto l’impossibilità di avere la certezza di essere in grado di rinnovare la residenza con un passaporto scaduto o quasi.
Un passaporto che non si riesce a rinnovare in tempi normali perché i consolati non sono in grado di farlo. Si parla di mancanza di personale dovuta all’esiguità delle risorse per esigenze di risparmio. Invece succede che all’interno della Farnesina si fanno delle scelte, le risorse vengono lesinate alla rete diplomatica e vengono assegnate generosamente ai paesi del terzo mondo, anche ai più corrotti, otto su dieci dei paesi più corrotti del mondo ricevono soldi a palate dal MAECI, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
La Farnesina rende difficile quindi il rilascio dei passaporti ai cittadini italiani residenti all’estero.
E fin qui niente di nuovo.
La novità è che con l’accoglienza dei profughi islamici a centinaia di migliaia e la concessione facile di cittadinanze aumenta fortemente il rischio che un “italiano” sia di fatto un terrorista.
Il generale John Kelly, segretario alla Homeland Security, ha annunciato un riesame del cosiddetto "visa waiver" (esenzione dal visto) che gli Stati Uniti concedono a chi proviene per esempio da Italia, Francia, Germania e Regno Unito a scopi turistici. Secondo Kelly con la sconfitta definitiva dello Stato Islamico, aumenterà il numero di terroristi in fuga dalla Siria che cercherà di colpire l'America. Una parte di questi jihadisti, i cosiddetti "foreign fighters", ha la cittadinanza europea, passaporti italiani o belgi, francesi o tedeschi o inglesi.
Questo facilita il loro ingresso sul territorio americano, con il sistema semplificato Esta: una procedura online che non consente controlli approfonditi da parte delle polizie e dell'intelligence Usa. "Quelli vogliono venire qui - ha detto Kelly riferendosi ai jihadisti - perché colpire l'America è come vincere il Super Bowl per i terroristi”.
Ora che sono stati sconfitti, molti di loro torneranno nelle loro case europee e da lì cercheranno di raggiungere gli Stati Uniti.

Se al "riesame" annunciato da Kelly dovesse seguire la decisione di ripristinare i visti anche per i turisti europei, si tornerebbe indietro di molti decenni e il disagio sarebbe enorme.