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venerdì 8 dicembre 2017

Le critiche all’operato dell’ambasciatore Andrea Canepari a tanti danno fastidio



Succede sempre così, a un certo punto si crea una corrente e poi guai a chi ci va contro! Per tanti seguire la corrente è un obbligo da imporre anche agli altri.
Le critiche ingiustificate non vanno mai bene, come del resto nemmeno gli elogi sperticati e le riverenze stucchevoli e anacronistiche tipo Sua Eccellenza di qui e Sua Eccellenza di là.
In fondo non solo l’ambasciatore, ma anche l’ultimo addetto dell’ambasciata agli occhi dei profani è una specie di divinità e l’ambasciata un novello Olimpo.
Qualcuno critica, perché c’è gente che si lamenta. Le e-mail non vengono lette, il sistema prenota online per tanti è inaccessibile e non è possibile mettersi in contatto con un operatore per risolvere un problema di accesso perché nessuno risponde. Gli over 65 sono abbandonati a se stessi.
A tanti dispiace sentire queste cose perché offendono i loro idoli. Sicuramente comunque coloro che criticano rischiano qualcosa e coloro invece che si genuflettono e salamelecchiano non rischiano assolutamente niente, anzi.
L’ambasciatore è sicuramente una brava persona, di giovane età, ha fatto carriera e il suo curriculum professionale è pieno di successi. Le critiche che gli vengono rivolte si riferiscono al suo operato, alle sue scelte che da un punto di vista molto obiettivo si dimostrano sbagliate. Queste non hanno risolto il problema delle pratiche consolari che continuano a essere erogate a stento, anche se ci sono stati dei notevoli cambiamenti nel corso degli ultimi giorni.
Ma andiamo per parti:
Iscrizione AIRE:
Ci sono voluti cinque mesi per capire che l’iscrizione all’AIRE poteva essere fatta online. Eppure è così che si faceva con Panama e con il consolato onorario di Santo Domingo. Quindi per cinque mesi la giornata di mercoledì si è dedicata a questo servizio anziché alla rilevazione dei dati biometrici per il rilascio dei passaporti.
Assunzione del personale
Il dott. Spadavecchia aveva svelato il suo progetto per smaltire gli arretrati del servizio passaporti. E i suoi tempi erano brevissimi e si basavano soprattutto sull’assunzione di personale locale a contratto. Questo suo progetto è svanito nel nulla, il personale a contratto non è stato assunto e gli arretrati del servizio passaporti hanno continuato ad accumularsi perché non veniva coperto nemmeno il fabbisogno normale.
Una questione di priorità
Per il dott. Spadavecchia era prioritario lo smaltimento degli arretrati relativi a questo servizio, per il dott. Canepari, invece le priorità erano altre. Innanzitutto si è presentata subito per l’ambasciatore l’esigenza di un trasferimento di sede che a quanto pare non era compatibile con l’assunzione di una decina di persone locali. In secondo luogo il personale di cui il giovane diplomatico aveva bisogno per i suoi progetti doveva essere più qualificato. A un certo punto, l’ambasciata si è ritrovata con sei impiegati di ruolo del costo di circa 100.000 euro l’anno l’uno e con nessun impiegato a contratto, il cui costo sarebbe stato invece di 10.000 euro l’anno circa ciascuno. A quanto precede si aggiunge un disinteressamento di fatto, da parte del diplomatico, delle pratiche consolari, la cui gestione è stata abbandonata completamente al personale che fa e disfa come vuole, che stabilisce i suoi orari, le urgenze e le disponibilità per il servizio Prenota. Una riprova di ciò è l’eliminazione da un giorno all’altro con depennamento dal foglio in bacheca dell’esonero da Prenota online degli over 65.
La mancanza di risorse
La mancanza di risorse è la giustificazione di questo insuccesso nel risolvere i problemi relativi alle pratiche consolari dei connazionali. La colpa ce l’avrebbe la Farnesina e dovremmo additare il PD, il governo e chi più ne ha più ne metta. Invece la Farnesina ha esaudito ampiamente tutte le richieste del nostro ambasciatore. Attualmente il costo del personale è superiore a quello sostenuto dalla nostra ambasciata quando erogava i servizi in giornata, compresi i visti Schengen. Ci sono poi le spese di locazione dell’appartamento preso in affitto dal diplomatico, che non ha voluto trasferirsi nella residenza del rione Naco e che ammontano, si dice in giro, a 7.000 USD al mese. Del resto non si può nemmeno parlare di mancanza di risorse quando si hanno dei progetti per qualche milione di euro di cooperazione internazionale a favore dello sviluppo della Repubblica Dominicana.
Conclusione
Continuiamo a essere in attesa del trasferimento dell’ambasciata e dell’assunzione del personale a contratto. Qualcuno dice che ad aprile l’erogazione dei servizi consolari sarà normalizzata. Speriamo!

Nel frattempo se si fanno delle critiche costruttive si tenga presente che non tutti sono nati per salamelecchiare e sperticarsi in elogi ingiustificati.