Succede sempre così, a un certo punto si crea
una corrente e poi guai a chi ci va contro! Per tanti seguire la corrente è un
obbligo da imporre anche agli altri.
Le critiche
ingiustificate non vanno mai bene, come del resto nemmeno gli elogi sperticati
e le riverenze stucchevoli e anacronistiche tipo Sua Eccellenza di qui e Sua
Eccellenza di là.
In fondo non solo l’ambasciatore, ma anche l’ultimo
addetto dell’ambasciata agli occhi dei profani è una specie di divinità e l’ambasciata
un novello Olimpo.
Qualcuno critica, perché c’è gente che si lamenta.
Le e-mail non vengono lette, il sistema prenota online per tanti è
inaccessibile e non è possibile mettersi in contatto con un operatore per
risolvere un problema di accesso perché nessuno risponde. Gli over 65 sono
abbandonati a se stessi.
A tanti dispiace sentire queste cose perché
offendono i loro idoli. Sicuramente comunque coloro che criticano rischiano qualcosa
e coloro invece che si genuflettono e salamelecchiano non rischiano
assolutamente niente, anzi.
L’ambasciatore è
sicuramente una brava persona, di giovane età, ha fatto carriera e il suo
curriculum professionale è pieno di successi. Le critiche che gli vengono
rivolte si riferiscono al suo operato, alle sue scelte che da un punto di vista
molto obiettivo si dimostrano sbagliate. Queste non hanno risolto il problema
delle pratiche consolari che continuano a essere erogate a stento, anche se ci
sono stati dei notevoli cambiamenti nel corso degli ultimi giorni.
Ma andiamo per
parti:
Iscrizione AIRE:
Ci sono voluti cinque
mesi per capire che l’iscrizione all’AIRE poteva essere fatta online. Eppure è
così che si faceva con Panama e con il consolato onorario di Santo Domingo.
Quindi per cinque mesi la giornata di mercoledì si è dedicata a questo servizio
anziché alla rilevazione dei dati biometrici per il rilascio dei passaporti.
Assunzione del personale
Il dott. Spadavecchia
aveva svelato il suo progetto per smaltire gli arretrati del servizio
passaporti. E i suoi tempi erano brevissimi e si basavano soprattutto sull’assunzione
di personale locale a contratto. Questo suo progetto è svanito nel nulla, il
personale a contratto non è stato assunto e gli arretrati del servizio
passaporti hanno continuato ad accumularsi perché non veniva coperto nemmeno il
fabbisogno normale.
Una questione di priorità
Per il dott.
Spadavecchia era prioritario lo smaltimento degli arretrati relativi a questo
servizio, per il dott. Canepari, invece le priorità erano altre. Innanzitutto
si è presentata subito per l’ambasciatore l’esigenza di un trasferimento di
sede che a quanto pare non era compatibile con l’assunzione di una decina di
persone locali. In secondo luogo il personale di cui il giovane diplomatico
aveva bisogno per i suoi progetti doveva essere più qualificato. A un certo
punto, l’ambasciata si è ritrovata con sei impiegati di ruolo del costo di
circa 100.000 euro l’anno l’uno e con nessun impiegato a contratto, il cui costo
sarebbe stato invece di 10.000 euro l’anno circa ciascuno. A quanto precede si
aggiunge un disinteressamento di fatto, da parte del diplomatico, delle
pratiche consolari, la cui gestione è stata abbandonata completamente al personale
che fa e disfa come vuole, che stabilisce i suoi orari, le urgenze e le
disponibilità per il servizio Prenota. Una riprova di ciò è l’eliminazione da
un giorno all’altro con depennamento dal foglio in bacheca dell’esonero da
Prenota online degli over 65.
La mancanza di risorse
La mancanza di
risorse è la giustificazione di questo insuccesso nel risolvere i problemi relativi
alle pratiche consolari dei connazionali. La colpa ce l’avrebbe la Farnesina e
dovremmo additare il PD, il governo e chi più ne ha più ne metta. Invece la
Farnesina ha esaudito ampiamente tutte le richieste del nostro ambasciatore. Attualmente
il costo del personale è superiore a quello sostenuto dalla nostra ambasciata
quando erogava i servizi in giornata, compresi i visti Schengen. Ci sono poi le
spese di locazione dell’appartamento preso in affitto dal diplomatico, che non
ha voluto trasferirsi nella residenza del rione Naco e che ammontano, si dice
in giro, a 7.000 USD al mese. Del resto non si può nemmeno parlare di mancanza
di risorse quando si hanno dei progetti per qualche milione di euro di
cooperazione internazionale a favore dello sviluppo della Repubblica
Dominicana.
Conclusione
Continuiamo a
essere in attesa del trasferimento dell’ambasciata e dell’assunzione del
personale a contratto. Qualcuno dice che ad aprile l’erogazione dei servizi
consolari sarà normalizzata. Speriamo!
Nel frattempo se
si fanno delle critiche costruttive si tenga presente che non tutti sono nati
per salamelecchiare e sperticarsi in elogi ingiustificati.