Molti connazionali non gradiscono le critiche che faccio
con abbastanza regolarità alla gestione dell’ambasciatore Andrea Canepari. Sono
in tanti a sostenere che bisogna lasciarlo lavorare e che purtroppo non ha le
risorse necessarie per poter erogare in tempi accettabili i servizi consolari.
Tanti connazionali, invece, a suo tempo hanno
reagito molto aggressivamente, anche insultandomi, alle mie affermazioni che lo
scandalo visti sarebbe stato in realtà uno scandalo artefatto perché non c’era
lo straccio di una prova del suo effettivo verificarsi: nessuna condanna
penale, archiviazione della pratica da parte della Procura della Repubblica di
Roma e soltanto un licenziamento con reintegrazione del licenziato in tempi
brevi a seguito di sentenza.
Ma questi ultimi che sostengono a spada tratta l’esistenza
dello scandalo visti e che deridono o offendono i negazionisti come me, dov’erano
quando la presunta compravendita dei visti era in corso?
Non erano dove mi trovo io adesso e cioè nella veste
di osservatore attento degli sviluppi dell’attività consolare.
Rilevo in particolare:
·
l’ambasciatore Canepari ha abbandonato l’attività
consolare, lasciandola completamente nella discrezionalità degli impiegati
·
la pubblicazione di direttive e di nuove
modalità non rappresenta un riferimento affidabile perché ogni procedura non è
legata a queste, ma al capriccio degli impiegati
·
il servizio PRENOTA ONLINE è un
accumulatore di situazioni di rilevanza economica illecite per ottenere
appuntamenti che altrimenti sarebbero impossibili
·
a seguito di ammissione scritta della
stessa ambasciata sappiamo per certo che dei connazionali hanno elargito somme
di denaro per avere un appuntamento
·
c’è chi per avere il passaporto dopo la
rilevazione dei dati biometrici deve attendere 45 giorni e c’è chi lo stesso
giorno se ne va con il passaporto in mano
·
il traffico di influenze è all’ordine
del giorno e ci si chiede se lo siano anche i casi di corruzione o di vendita
di informazioni insider, come per esempio la data e l’ora precisa in cui il
servizio PRENOTA ONLINE si rende disponibile per un servizio
Certo, qualcuno mi ha malinteso a suo tempo quando ho
affermato che lo scandalo visti è stato uno scandalo artefatto. Lo posso e lo
potevo affermare perché non ci sono state conseguenze per nessuno, in
particolare per il personale che si sarebbe reso responsabile di questi
illeciti.
Comunque i responsabili non hanno pagato e mi pare
ragionevole pensare che questo non serva da deterrente di eventuali attuali o
futuri illeciti degli impiegati dell’ambasciata. C’è da guadagnare senza alcun
rischio, non è poco!
Per questo motivo ritengo che il fatto che l’ambasciatore
si sia messo in disparte, abbandonando la gestione consolare nelle mani del
personale, sia da ritenere gravissimo, tenendo conto che ci troviamo in un
paese dove non può assolutamente negarsi una grande propensione all’illecito
nel campo dell’erogazione dei servizi consolari.
Tornando sul tema emblematico degli over 65 e dell’esonero
previsto per loro inizialmente dal servizio PRENOTA ONLINE, esonero ora
revocato a seguito di depennamento con pennarello nero da parte di un impiegato
qualunque sul foglio appeso nella bacheca esterna. A chi dava fastidio?
Che uno perché è over 65 sfugga alla trappola della
prenotazione o al giudizio insindacabile del carattere di urgenza da parte degli
strapagati impiegati di ruolo dell’ambasciata deve essere ritenuto evidentemente
un fatto increscioso!
In conclusione: la propensione all’illecito nell’erogazione
dei servizi consolari è storicamente dimostrata. Esaminiamo le cose da questo
punto di vista e forse riusciremo a cambiare qualcosa. Se c’è qualcosa che non
va denunciamolo subito!