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domenica 3 dicembre 2017

Le pratiche consolari e la propensione storica dell’ambasciata di Santo Domingo agli illeciti. Ci risiamo?




Molti connazionali non gradiscono le critiche che faccio con abbastanza regolarità alla gestione dell’ambasciatore Andrea Canepari. Sono in tanti a sostenere che bisogna lasciarlo lavorare e che purtroppo non ha le risorse necessarie per poter erogare in tempi accettabili i servizi consolari.
Tanti connazionali, invece, a suo tempo hanno reagito molto aggressivamente, anche insultandomi, alle mie affermazioni che lo scandalo visti sarebbe stato in realtà uno scandalo artefatto perché non c’era lo straccio di una prova del suo effettivo verificarsi: nessuna condanna penale, archiviazione della pratica da parte della Procura della Repubblica di Roma e soltanto un licenziamento con reintegrazione del licenziato in tempi brevi a seguito di sentenza.
Ma questi ultimi che sostengono a spada tratta l’esistenza dello scandalo visti e che deridono o offendono i negazionisti come me, dov’erano quando la presunta compravendita dei visti era in corso?
Non erano dove mi trovo io adesso e cioè nella veste di osservatore attento degli sviluppi dell’attività consolare.
Rilevo in particolare:
·        l’ambasciatore Canepari ha abbandonato l’attività consolare, lasciandola completamente nella discrezionalità degli impiegati
·        la pubblicazione di direttive e di nuove modalità non rappresenta un riferimento affidabile perché ogni procedura non è legata a queste, ma al capriccio degli impiegati
·        il servizio PRENOTA ONLINE è un accumulatore di situazioni di rilevanza economica illecite per ottenere appuntamenti che altrimenti sarebbero impossibili
·        a seguito di ammissione scritta della stessa ambasciata sappiamo per certo che dei connazionali hanno elargito somme di denaro per avere un appuntamento
·        c’è chi per avere il passaporto dopo la rilevazione dei dati biometrici deve attendere 45 giorni e c’è chi lo stesso giorno se ne va con il passaporto in mano
·        il traffico di influenze è all’ordine del giorno e ci si chiede se lo siano anche i casi di corruzione o di vendita di informazioni insider, come per esempio la data e l’ora precisa in cui il servizio PRENOTA ONLINE si rende disponibile per un servizio
Certo, qualcuno mi ha malinteso a suo tempo quando ho affermato che lo scandalo visti è stato uno scandalo artefatto. Lo posso e lo potevo affermare perché non ci sono state conseguenze per nessuno, in particolare per il personale che si sarebbe reso responsabile di questi illeciti.
Comunque i responsabili non hanno pagato e mi pare ragionevole pensare che questo non serva da deterrente di eventuali attuali o futuri illeciti degli impiegati dell’ambasciata. C’è da guadagnare senza alcun rischio, non è poco!
Per questo motivo ritengo che il fatto che l’ambasciatore si sia messo in disparte, abbandonando la gestione consolare nelle mani del personale, sia da ritenere gravissimo, tenendo conto che ci troviamo in un paese dove non può assolutamente negarsi una grande propensione all’illecito nel campo dell’erogazione dei servizi consolari.
Tornando sul tema emblematico degli over 65 e dell’esonero previsto per loro inizialmente dal servizio PRENOTA ONLINE, esonero ora revocato a seguito di depennamento con pennarello nero da parte di un impiegato qualunque sul foglio appeso nella bacheca esterna. A chi dava fastidio?
Che uno perché è over 65 sfugga alla trappola della prenotazione o al giudizio insindacabile del carattere di urgenza da parte degli strapagati impiegati di ruolo dell’ambasciata deve essere ritenuto evidentemente un fatto increscioso!

In conclusione: la propensione all’illecito nell’erogazione dei servizi consolari è storicamente dimostrata. Esaminiamo le cose da questo punto di vista e forse riusciremo a cambiare qualcosa. Se c’è qualcosa che non va denunciamolo subito!