Nella giornata di oggi, la direzione haitiana per la
sicurezza dell'aviazione civile (DSACH) ha rilevato che molti proprietari di
aerei privati hanno recentemente avviato voli commerciali, "in flagrante
violazione delle normative" del Paese.
L'Ufficio nazionale dell'aviazione civile di Haiti
(Ofnac) ha vietato questo giovedì, fino a nuovo avviso, i voli privati, un
giorno dopo l'incidente aereo che ha ucciso almeno sei persone nell'area
metropolitana di Port-au-Prince.
Il divieto ai voli è stato annunciato per mezzo di
una circolare Ofnac, che inquadra tale decisione nella "vigilanza continua
degli operatori privati" e nella necessità di "facilitare l'andamento
delle indagini sull'incidente aereo Cessna-207".
In precedenza, Ofnac ha riferito questo giovedì che
l'aereo precipitato stava effettuando voli commerciali senza avere la licenza
necessaria per offrire questi servizi.
L'aereo precipitato ha lasciato Port-au-Prince
diretto a Jacmel, nel sud-est del Paese, e dopo tredici minuti di volo ha
allertato la torre di controllo di un guasto tecnico.
Poi ha cercato di effettuare un atterraggio di
emergenza su un viale trafficato nel comune di Carrefour, vicino alla capitale,
dove è precipitato.
Secondo l'ultimo rapporto ufficiale, almeno sei
persone sono morte e altre quattro sono rimaste ferite quando il velivolo, un
Cessna-207, si è schiantato.
Tra i deceduti ci sono il pilota dominicano Amado
Rusberlin Gutiérrez, i quattro passeggeri dell'aereo e un tassista motociclista
che stava guidando lungo il viale.
Il traffico aereo ad Haiti è aumentato a causa
dell'insicurezza dei cittadini e dell'azione di bande armate che bloccano il transito
su importanti autostrade, in particolare quella che collega Port-au-Prince con
la penisola sud-occidentale del Paese.