La prossima stagione degli uragani, che inizierà
ufficialmente il 1° giugno, potrebbe avere inizio anche prima di tale data ed
essere più attiva del solito, secondo le proiezioni dei meteorologi della
società di servizi meteorologici AccuWeather pubblicate mercoledì.
Dopo due anni consecutivi "straordinariamente
attivi", gli esperti anticipano un'altra stagione particolarmente intensa
e ricordano che questa sta già diventando la regola e che l'ultimo anno con
meno tempeste tropicali con nome è stato il 2015.
Le previsioni indicano tra 16 e 20 tempeste con nome
e da 6 a 8 uragani (oltre 119 km/h), di cui tra 3 e 5 raggiungerebbero lo stato
di uragano maggiore, con venti superiori a 178 km/ h.
C’è un'alta probabilità che un grande uragano colpisca
Porto Rico, le Isole Vergini americane e gli Stati Uniti continentali, in
particolare il Texas o la Florida e la costa della Carolina (sud-est).
Gli esperti ritengono inoltre che vi sia
"un'alta probabilità" che l'attività delle tempeste tropicali abbia
inizio prima del 1 giugno, cosa che è già accaduta nelle ultime sette stagioni.
Se queste stime fossero confermate, la prossima
stagione degli uragani, che terminerà il 30 novembre, manterrà la linea del
2021, quando sono state registrate 21 tempeste con nome, tra cui 7 uragani e 4
grandi uragani.
La prossima stagione degli uragani sarà caratterizzata
dalla presenza del cosiddetto fenomeno La Niña, che tende ad aumentare
l'attività degli uragani nell'Atlantico.
Quando le temperature della superficie del mare sono
inferiori alla media nell'Oceano Pacifico equatoriale e rimangono tali per
12-18 mesi, si attiva la fase La Niña, che limita il wind shear verticale
nell'atmosfera, che spesso ostacola la creazione e il rafforzamento dei cicloni
tropicali.
Se La Niña rimane, o addirittura si intensifica,
sono possibili più di 20 tempeste tropicali.