Lo sciopero generale delle attività indetto ieri
nelle quattordici province della regione del Cibao si è svolto lasciando almeno
un ferito a San Francisco de Macorís. Ci sono stati scontri con le forze dell’ordine
in alcuni centri abitati e atti vandalici in altri, come furti e rapine.
La protesta è stata organizzata dalla Coalizione
delle Organizzazioni Sociali ed è stata definita di successo dagli
organizzatori, mentre il settore governativo, attraverso il presidente del
Partito Rivoluzionario Moderno (PRM) a Santiago, Andres Cueto, ha accusato
l'opposizione di averla sponsorizzata.
A Santiago, la paralizzazione delle attività è stata
parziale nel commercio, nei trasporti e totale nell'istruzione, registrando
incidenti a Cienfuegos e nelle aree vicine, dove vandali hanno commesso atti di
saccheggio in diversi stabilimenti. Le attività del centro storico hanno
funzionato in modo significativo, anche se con meno clienti.
Le città e i comuni dove la protesta è stata più
sentita sono stati San Francisco de Macorís, Moca, Hermanas Mirabal, Nagua,
Licey al Medio, Navarrete, Esperanza e Bonao. Mentre a Puerto Plata, Dajabón e
La Vega la situazione era normale.
A San Francisco de Macorís, Licey, Navarrete e
Santiago Oeste si sono verificati gli scontri più intensi tra manifestanti e
membri dell'esercito e della polizia, che da domenica notte avevano preso il
controllo di quelle città.
Anche a San Francisco de Macorís, i promotori dello
sciopero si sono dissociati dai manifestanti che, in settori come Pueblo Nuevo,
hanno riempito le strade di spazzatura e bruciato pneumatici e hanno accusato il
governo di aver promosso quei fatti per screditare la protesta.
A Santiago, il portavoce della Coalizione delle
Organizzazioni Sociali, Osvaldo Brito, ha descritto la protesta come un
successo per l'accoglienza riservatagli dalla popolazione di questa regione e
ha avvertito che è l'inizio di un processo di lotta che si fa solo portavoce di
rivendicazioni popolari , come quelle relative all'inflazione, all'ambiente, alla
riparazione di strade e autostrade e che si oppone alle privatizzazioni.