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martedì 26 aprile 2022

Il Cibao ha avuto ieri una giornata di sciopero nelle sue 14 province

 



Lo sciopero generale delle attività indetto ieri nelle quattordici province della regione del Cibao si è svolto lasciando almeno un ferito a San Francisco de Macorís. Ci sono stati scontri con le forze dell’ordine in alcuni centri abitati e atti vandalici in altri, come furti e rapine.

La protesta è stata organizzata dalla Coalizione delle Organizzazioni Sociali ed è stata definita di successo dagli organizzatori, mentre il settore governativo, attraverso il presidente del Partito Rivoluzionario Moderno (PRM) a Santiago, Andres Cueto, ha accusato l'opposizione di averla sponsorizzata.

A Santiago, la paralizzazione delle attività è stata parziale nel commercio, nei trasporti e totale nell'istruzione, registrando incidenti a Cienfuegos e nelle aree vicine, dove vandali hanno commesso atti di saccheggio in diversi stabilimenti. Le attività del centro storico hanno funzionato in modo significativo, anche se con meno clienti.

Le città e i comuni dove la protesta è stata più sentita sono stati San Francisco de Macorís, Moca, Hermanas Mirabal, Nagua, Licey al Medio, Navarrete, Esperanza e Bonao. Mentre a Puerto Plata, Dajabón e La Vega la situazione era normale.

A San Francisco de Macorís, Licey, Navarrete e Santiago Oeste si sono verificati gli scontri più intensi tra manifestanti e membri dell'esercito e della polizia, che da domenica notte avevano preso il controllo di quelle città.

Anche a San Francisco de Macorís, i promotori dello sciopero si sono dissociati dai manifestanti che, in settori come Pueblo Nuevo, hanno riempito le strade di spazzatura e bruciato pneumatici e hanno accusato il governo di aver promosso quei fatti per screditare la protesta.

A Santiago, il portavoce della Coalizione delle Organizzazioni Sociali, Osvaldo Brito, ha descritto la protesta come un successo per l'accoglienza riservatagli dalla popolazione di questa regione e ha avvertito che è l'inizio di un processo di lotta che si fa solo portavoce di rivendicazioni popolari , come quelle relative all'inflazione, all'ambiente, alla riparazione di strade e autostrade e che si oppone alle privatizzazioni.